Economia
Martedì 02 Marzo 2010
L'allarme della Cgil sul lavoro:
a rischio almeno 5mila dipendenti
Il Congresso della Cgil Como è stata l'occasione per fare anche il punto della situazione economica e industriale in provincia. La relazione del segretario Alessandro Tarpini, in via di conferma al vertice della camera del Lavoro, ha evidenziato un punto in particolare: il mercatio del lavoro presenta ancora molte ombre, tanto da far prevedere almeno 5mila posti di lavori a rischio nei prossimi mesi.
Alla base del sistema imprenditoriale comasco per il segretario provinciale Cgil Alessandro Tarpini ci sarebbe una visione personalistica dell'azienda, ritenuta un tramite per il solo arricchimento della proprietà. «Abbiamo alle spalle anni in cui molte imprese hanno privilegiato, rispetto agli investimenti produttivi, operazioni di tipo immobiliare e speculativo, preferendo le rendite allo sviluppo - spiega Tarpini -. La conseguenza è che oggi sono assai diffusa imprese sottocapitalizzate. Solo così si spiegano alcune situazioni, anche recenti, di aziende con produzioni interessanti e prospettive di ordini a breve, che dopo pochi mesi di crisi hanno avuto tracolli di liquidità con la cessazione delle attività produttive».
La situazione grave dell'economia è parte e conseguenze di questo aspetto, Como è messa peggio delle altre province lombarde: «Anche nell'ultimo trimestre del 2009, per il sesto consecutivo, Como registra il poco invidiabile primato della maggior perdita della produzione industriale di tutta la regione. Infatti, a fronte di una caduta media regionale del 5,5%, Como è maglia nera, registrando una perdita di oltre il 9%. Altra questione molto comasca, soprattutto in alcune aree di pregio paesaggistico, penso ad esempio alla vicenda Afl di Dongo o alla Tessitura Pontelambro, sono le speculazioni immobiliari sulle aree industriali, oggetto di appetiti di costruttori che trovano un'udienza troppo facile tra gli amministratori locali».
Il tutto a condire una difficoltà occupazionale trasversale a tutti i distretti e gli ambiti: «Da un'analisi condotta a livello unitario con le categorie, sono a rischio nei prossimi mesi oltre 4.500 posti di lavoro, prevalentemente concentrati nei settori tessile e metalmeccanico. Nel corso del 2009 in provincia sono state autorizzate circa 26 milioni di ore di cassa integrazione, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2008 dell'800%. Le domande di disoccupazione ordinaria sono passate dalle 7.877 del 2007, alle 11.203 del 2008, alle 17.117 del 2009.
Gli iscritti alle liste di mobilità nel 2009 sono stati oltre 3.500, 2.000 in più del 2008. I disoccupati nella nostra provincia sono aumentati in 12 mesi del 56%, passando da 12.000 a 18.000 persone in cerca di lavoro. Gli avviamenti al lavoro nel 2009 si sono ridotti di un quarto rispetto all'anno precedente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA