La Lega contro i frontalieri
"Ci rubano posti di lavoro"

Strali del partito del ticinese Bignasca contro i lavoratori italiani. La replica: "Non ha effetto sull'andamento della disoccupazione". Buste paga dei frontalieri sempre più pesanti per il cambio euro-franco

LUGANO - Buste paga dei frontalieri sempre più pesanti per il cambio euro-franco svizzero: ieri, mille franchi erano cambiati a 717 euro, l'altro ieri a 710 euro, 690 all'inizio della settimana. L'anno scorso, mille franchi valevano 560 euro. Ma il franco superstar preoccupa la Svizzera, perché potrebbe rendere meno competitive le esportazioni e a preoccupare i 50.000 frontalieri lombardi anche il battibecco tra la Lega dei ticinesi e la presidente della Confederazione Doris Leuthard, pure ministro del lavoro. Infatti, il movimento di Giuliano Bignasca afferma ormai da tempo e ha ribadito che i frontalieri rubano il posto ai residenti, ma l'esponente di Governo ha risposto che non è vero.

È stato il consigliere nazionale Meinrado Robbiani, segretario sindacale e tutt'altro che leghista, a sollevare la questione in un'interrogazione: l'aumento dei lavoratori frontalieri in seguito agli accordi bilaterali Berna-Bruxelles sulla libera circolazione dei lavoratori, osserva, è coinciso con un aumento dei residenti disoccupati. Ma il capo della Sezione lavoro del Dipartimento Federale dell'Economia, Sergio Montorfani, ha precisato che: «Dal 2004, si è constatato che l'evoluzione del numero dei frontalieri è indipendente dalla congiuntura economica e dall'evoluzione della disoccupazione» e il ministro del Lavoro ha risposto a Robbiani con le valutazioni del dirigente. Ha aggiunto, tuttavia, che se certi fenomeni osservati in Ticino dipendono anche dalla particolare struttura economica della regione, «si è notato che laddove vi sono molti lavoratori stranieri, la ricerca di un impiego dura di più».

La Lega dei Ticinesi definisce «indecente» la risposta del ministro e sottolinea che «la sostituzione dei lavoratori frontalieri con residenti in Ticino è purtroppo una realtà, logica e prevedibile conseguenza della libera circolazione». Siamo alle solite? «La Lega dei ticinesi dimentica che il 50% del prodotto della Svizzera proviene dall'estero. Un franco su due è prodotto grazie all'internazionalizzazione della Svizzera», replica Giovanni Moretti, comasco, delegato per il Ticino della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. Ma la Lega ritiene che i residenti siano in grado di farcela da soli, senza manodopera estera. «L'economia del Canton Ticino – prosegue Moretti – è sviluppata grazie al lavoro dei  frontalieri e sarebbe al tracollo senza i nostri lavoratori. Uno su tre occupati in Ticino proviene dalla Lombardia, non ruba lavoro, produce ricchezza». Frontalieri con buste paga pesanti, portate di qua dal confine. «Piuttosto – conclude Moretti – bisognerebbe verificare se il livello di retribuzione dei frontalieri è sempre corretto, equiparato ai residenti o inferiore».
Maria Castelli

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