Economia
Venerdì 13 Marzo 2009
Segreto bancario, la Svizzera cede
L'Europa chiede la lista nera
Tempi duri per gli evasori fiscali e cper chi porta i propri soldi all'estero per sfuggire alle maglie nazionali del Fisco. Anche Berna infatti ha ceduto alle pressioni dell'Europa e ha deciso di collaborare nel caso di richieste di conti correnti.
La mossa segue le analoghe indicazioni della vigilia da parte di Andorra e Liechtenstein. A seguito della crisi e venendo incontro alle richieste dell'opinione pubblica, i governanti dei Paesi riuniti nel G20 hanno deciso un giro di vite, chiedendo all'Ocse, che ora si dice soddisfatta dei passi avanti compiuti, di stilare una lista nera dei Paesi non collaborativi in tema di evasione fiscale. Intanto nella bozza delle conclusioni del vertice Ue che si terrà a Bruxelles il 19 e 20 marzo prossimi, i Paesi dell'Unione europea concordano sull'opportunità di ´predisporre una listaª dei paradisi fiscali e ´mettere a punto sanzioni da applicare contro di loroª.
Temendo ripercussioni non solo sul sistema bancario ma sull'intera economia, Svizzera, Lussemburgo e Austria hanno spiegato di voler cooperare e aderire alle regole dell'Ocse, anche se la loro legislazione rimane formalmente inalterata.
Nella Confederazione, infatti, un cambio della norma con l'abolizione del segreto bancario sarebbe fonte di forti polemiche politiche interne. In Svizzera le norme attuali sul segreto bancario, peraltro, non coprono attività criminali come il reato di frode fiscale ma solo l'evasione semplice. Secondo gli osservatori, la via che le autorità di Berna potrebbero seguire sarebbe quella di far rientrare, valutando caso per caso, le richieste provenienti dall'estero nelle fattispecie criminali punibili.
In Austria il segreto bancario poi è previsto da una norma costituzionale e quindi modificabile solo con una maggioranza politica qualificata. Anche qui il ministro delle Finanze Josef Proll ha accettato di fornire delle informazioni bancarie ´in caso di sospetti giustificati e argomentatiª.
Per quanto riguarda il Lussemburgo, il ministro del Tesoro lussemburghese Luc Frieden si è detto pronto a ridimensionare il campo di applicazione del segreto bancario e a procedere allo scambio di informazioni nel quadro della lotta alle frodi fiscali, ma a condizione che questo principio sia rispettato anche da Paesi terzi extra-Ue per evitare fughe di capitali. In pratica, verranno stipulati accordi che evitano la doppia imposizione conformi al modello Ocse. Chi invece procederà all'abolizione tout court della norma sul segreto bancario il prossimo anno sarà il Belgio.
I grandi Paesi che subiscono l'evasione si aspettano ora che alle dichiarazioni seguano comportamenti realmente collaborativi. Secondo il ministro dell'Economia francese, Christine Lagarde, infatti, ´il diavolo si nasconde nei particolariª.
Se l'Europa sembra muoversi, più difficile - secondo analisti e osservatori - appaiono le pressioni sui Paesi extra Ue. Al momento solo Singapore, Hong Kong e le Isole Cayman hanno espresso l'intenzione di partecipare a scambi di informazioni fiscali.
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