Economia
Mercoledì 28 Gennaio 2009
Auto, oggi il vertice sugli aiuti
Ecobonus e rate "facili" sui prestiti
Oggi si decide quale potrebbe essere il piano di aiuti del governo per sostenere il settore dell'auto, minacciato da almeno 60mila esuberi. Sul tavolo potrebbe esserci un èpacchetto fatto da ecobonus per l'acquisto di auto "verdi" e faciulitazioni nelle rate dei prestiti per l'acquisto di nuove vetture.
L'ipotesi è stata discussa a Roma tra i vertici Fiat, i ministri Giulio Tremonti (Economia), Claudio Scajola (Sviluppo Economico), Maurizio Sacconi (Welfare) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. L'allargamento degli incentivi agli Euro due consentirebbe di ampliare la platea delle vetture che potrebbero sfruttare il bonus: tra le 200 e le 250.000. I manager avrebbero anche chiesto un sostegno diretto alle imprese di tutto il comparto perchè le difficoltà della Fiat hanno effetti diretti su tutta la filiera della produzione: mettere in mobilità un operaio del Lingotto vuol dire mandare a casa quattro operai dell'indotto.
Dopo i timori espressi dallo stesso amministratore delegato del Lingotto sui 60.000 posti a rischio nel comparto, nelle fabbriche sale la preoccupazione e gli operai di Pomigliano d'Arco bloccano la circolazione stradale.
Sulla crisi del settore auto «il governo apra gli occhi e decida», sollecita il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che invita l'esecutivo «a convincersi che non può affrontare crisi come quelle attuali con misure tampone come ha fatto finora». Quanto all'allarme sull'occupazione, Epifani non ha dubbi: «Non deve stupire che c'è una sintonia di valutazione, perchè Marchionne sa com'è la situazione. Quanto ha detto corrisponde a quello che abbiamo detto già noi».
Chiede interventi a tutela della produzione e dell'occupazione il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, la Uil sollecita risorse per l'innovazione e incentivi a sostegno della domanda.
Nel governo, il ministro per la Semplificazione Legislativa, Roberto Calderoli, insiste a ribadire il suo «no ad interventi in aiuto solo di una singola azienda», mentre si dice disponibile a un sostegno per l'intero settore. Un comparto che, osserva il sottosegretario alla Presidenza, Paolo Bonaiuti, «rimane sempre uno dei principali componenti della ricchezza nazionale». Per il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, «260 milioni per il settore dell'auto in Italia sono pochi. La Fiat va appoggiata e la Lega sbaglia».
«Alla fine inevitabilmente si farà un favore alla Fiat disponendo degli aiuti, ma creando irritazione in tutti gli imprenditori piccoli e medi», osserva Massimo D'Alema, mentre il leader del Pd, Walter Veltroni, sollecita «sostegni all'auto, ma nella direzione di un rinnovamento ecologico» e invita «a non isolare la crisi dell'auto da quella del sistema industriale». Pierluigi Bersani, ministro dell'Economia nel governo ombra del Pd, chiede che con gli aiuti «si eviti di fare danni».
Gli annunci di chiusura temporanea degli stabilimenti diffusi da tutti i principali gruppi automobilistici fanno prevedere, in base all'analisi dell'istituto Ihs, un calo della produzione in Europa nel primo trimestre dell'anno. Il gruppo Fiat dovrebbe subire rispetto allo stesso periodo del 2008, un taglio del 19% alla produzione, mentre nella Ue il calo dovrebbe attestarsi al 25% con una perdita globale di 950 giorni lavorativi. A Piazza Affari, in attesa del tavolo di Palazzo Chigi e degli annunci del governo, il titolo Fiat, nonostante il parziale recupero in Borsa del comparto, chiude in calo dell'1,14% a 3,67 euro.
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