Canepa, 63 esuberi. «Ma li ridurremo»

Aperta ufficialmente la procedura di mobilità nell’azienda tessile di San Fermo. Il proprietario: «Sono sicuro che le cose andranno meglio»

Canepa, sono 63 gli esuberi annunciati. Ma potrebbero scendere ancora, per le trattative con i sindacati e perché lo stesso Michele Canepa ribadisce quanto anticipato nei giorni scorsi: l’intenzione è di ridurre significativamente il personale in eccesso rispetto alle precedenti comunicazioni. Ieri in ogni caso è stata aperta ufficialmente la procedura di mobilità nell’azienda tessile. Sarà un’estate di incontri e trattative. Ma anche di speranza.

Una giornata di attesa - questo martedì 2 luglio - caratterizzata da due momenti. La mattina, era arrivata la prima comunicazione: la chiusura della precedente mobilità avviata lo scorso anno. Un atto dovuto, per poter poi compiere i passi successivi.

Proprio un anno fa l’impresa – allora per la maggioranza in mano al fondo Dea Capital Alternative Funds Sgr – aveva annunciato di voler procedere con 129 licenziamenti. Tutto ciò suona come se si fosse in un’altra era, anche perché allora vi lavoravano 469 persone. Un centinaio in più rispetto al numero attuale, perché tanti – di fronte alle certezze che si erano acuite sul finale dell’anno – nel frattempo hanno lasciato il posto. Spesso optando per altre imprese della zona: nonostante il periodo delicato, c’è fame di competenze in questo settore. Grazie alla trattativa, si scese poi a 105 licenziamenti, mai scattati in realtà perché si portò avanti un periodo di cassa integrazione come stabilito lo scorso settembre.

C’era da chiudere questa fase, dunque, ed è quanto è avvenuto in mattinata. Poco prima delle otto di ieri sera, ecco la seconda comunicazione ufficiale: gli esuberi sono 63, numero in linea con quanto era trapelato.

Ora l’obiettivo è subito affrontare le trattative, per ridurli ulteriormente. Filctem Cgil Como con Doriano Battistin, Femca Cisl dei Laghi con Armando Costantino e Uiltec del Lario con Serena Gargiulo hanno riconosciuto il clima cambiato e una maggiore fiducia dopo l’acquisto dell’azienda da parte di Michele Canepa, nonché dopo aver appreso in parte il piano concordatario relativamente al personale. Dopo aver colto – come hanno dichiarato – una visione spiegata nel linguaggio industriale, non della finanza.

Ma lo stesso nuovo proprietario ieri sera ci ha confermato il messaggio, vale a dire la volontà di far pagare un prezzo meno pesante possibile ai dipendenti, oggi appunto oltre 360.

«Se ne sono andate persone valide e importanti – ha commentato Canepa – Quelle che sono rimaste sono comunque valide, hanno grinta e voglia di riscattare la situazione. Contando su tutti, penso che riusciremo a superare le difficoltà». L’auspicio è dunque scendere ancora, magari anche sotto il tetto dei cinquanta. Pur consapevoli di tutti i nodi da sciogliere via via: essendoci un concordato, si è sottoposti a tutti i controlli scrupolosi del caso. «Sarà difficile, complicato – ha proseguito Michele Canepa – Ma con il trascorrere delle settimane, sono sicuro che andrà meglio. Già i dati, giorno dopo giorno, lo dimostrano. Certo ci sarà ancora parecchio da lavorare».

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