Canepa, la nuova proprietà
Il fondo tedesco Certina,
prima volta nel tessile

Controllo della storica azienda comasca al fondo tedesco Certina AG, che per la prima volta investe nel tessile. Universo di 18 società, fatturato aggregato di 650 milioni. I precedenti in Italia: Teuco, Domina e Demm

Quali saranno le sorti di Canepa? Sono in molti a chiederselo nel distretto - dipendenti, collaboratori, fornitori, clienti- dopo l’annuncio dell’ingresso di un investitore straniero nel Gruppo di San Fermo.

Sul nome del nuovo socio di maggioranza continua a mantenere il più stretto riserbo Michele Canepa, figlio del fondatore dell’azienda nata nel 1966, che due giorni fa ha annunciato l’accordo di cessione. A subentrare dovrebbe essere il Gruppo tedesco Certina AG, holding di partecipazione industriale d’investimento basata a Monaco di Baviera che opera dal 1996 in acquisizioni maggioritarie di società di medie dimensioni, soprattutto nell’high tecnology e nella meccanica.

Trecento lavoratori

Per la prima volta nel tessile, dovrebbe implementare il piano industriale finalizzato al rilancio del colosso lariano, uno dei più importanti players nella produzione e distribuzione di tessuti e accessori d’alta gamma.Un intervento quindi in grado di valorizzare Canepa che oggi conta circa 300 addetti depositari di un patrimonio unico di competenze, un sito industriale di circa 40 mila metri, con 50 telai attivi e 20 macchine da maglieria. E uno dei più importanti archivi storici, con più di 15 mila volumi di campioni tessuto.

Contestualmente all’ingresso del nuovo partner, si prevede l’attivazione del Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa, introdotto dall’art. 43 del Decreto Rilancio e gestito da Invitalia, che assumerà una quota di minoranza nella società.

Società in difficoltà

Michele Canepa, probabilmente vincolato da un patto di riservatezza, a precisa domanda sul nome del partner si limita a confermare che l’operazione permetterà di superare brillantemente il momento di profonda crisi economica portata dalla pandemia che ha pesantemente impattato il bilancio 2020.

Da quel che si legge, Certina è specializzata «nell’acquisizione di società in “fase di transizione”». Investe a livello globale, indipendentemente dal settore e sempre con un approccio a lungo termine. Offre ad aziende, azionisti e altri stakeholder soluzioni su misura. I suoi team, tra cui figura il manager italiano Giovanni Santamaria, hanno molti anni di profonda conoscenza nelle aree di acquisizione, ristrutturazione, trasformazione e sviluppo ed espansione di modelli di business di successo. La holding funge da partner operativo per le sue aziende; lavora fianco a fianco con la gestione in loco e le supporta con il suo know-how operativo, la sua esperienza nel settore e la sua rete globale». Attualmente controlla 18 società con un fatturato di 650 milioni di euro.

In Italia ha già investito, comprando nel 2015 l’80% di Teuco, società produttrice di arredo bagno di alta gamma parte del gruppo Guzzini e nel 2010 (l’operazione in questo caso non è stata fortunata), Domino srl, proprietaria di Albatros, altro marchio di vasche e docce idromassaggio di Spilimbergo, in Friuli.

Nel 2018 è entrata ufficialmente anche in Demm, storica società del bolognese produttrice di ingranaggi per i settori automotive, macchine agricole, carrelli elevatori e macchine industriali.S. Bri.

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