Corazziere,una famiglia
Qui i dipendenti
restano tutta una vita

A Merone la prima proiezione del video per celebrare lo storico traguardo dei 102 anni. Stessi valori del fondatore, Giuseppe Camesasca. Il green che si prende cura delle persone

Una mosca bianca, un’isola felice, un esempio in controtendenza. In un periodo d’incertezza anche nel lavoro, il “Corazziere” è un luogo in cui il tempo scorre più lento con il giusto rispetto dei minuti e dei secondi, un luogo in cui si sceglie la strada più complessa del “green”, del conservare, del valorizzare anche il capitale umano, di riqualificare e non di distruggere.

I volti del Corazziere, il noto ristorante e hotel di Merone, sono quelli di Luigi, Massimo, Hafid, Piercarlo persone e storie di dipendenti anche per cinquant’anni al lavoro nella stessa realtà, cresciuti da camerieri a capo sala o cuochi, parte di una famiglia allargata che comprende i titolari: quattro generazioni impegnate nella frazione di Baggero.

Il percorso

Il Corazziere con questa filosofia, cocciutamente in controtendenza, ha raggiunto i 102 anni di vita e continua a crescere con il progetto già in corso dell’azienda agricola per fornire materia prima di qualità. Giovedì sera ai mulini di Baggero si è tenuto un breve ma interessante incontro sulla storia del ristorante parlando di passato e futuro a partire da un filmato di 18 minuti in cui si racchiude la filosofia aziendale dal titolo “Va bagaj”.

«Il titolo è l’esclamazione tipica di mio padre, “Va bagaj” vuole significare di fare attenzione – ha spiegato Andrea Camesasca -. Il Corazziere non è un luogo ma un insieme di fattori e di emozioni. Si portano avanti i valori di mio nonno Giuseppe “Il Corazziere” che nel 1919 aprì “L’Osteria dei Pescatori” che è cresciuta diventando quanto vedete ora».

Giuseppe Camesasca nel 1910 decise di arruolarsi nei Corazzieri, fu al servizio di Vittorio Emanuele III al Palazzo del Quirinale meritandosi l’encomio solenne per aver sventato un attentato alla coppia reale. Nel filmato sfilano poi le persone che hanno fatto la differenza in questi anni, le persone primo patrimonio di un’azienda. L’esempio è Piercarlo Colombo: «Sono 53 anni che lavoro al “Corazziere”, raggiunta la pensione mi sono messo a disposizione di Andrea e quando ha bisogno mi chiama. Ho iniziato come cameriere ora sono cuoco, ho introdotto la tagliata sulla piota nel 1962 ed è ancora in carta».

Anche Luigi e Massimo Ripamonti hanno passato una vita nel locale: «Abbiamo iniziato con il padre di Andrea, alla fine qualcuno scherzando dice che facciamo parte dell’arredamento. Credo però questo sia una valore in più, conosci il cliente e ti ricordi i suoi gusti».

C’è anche una voce “nuova” nel video che racconta i 102 anni di attività: «Per me il “Corazziere” è una famiglia, non è solo un posto di lavoro è la mia casa e Andrea è come fosse mio fratello», spiega Hafid Zuta. «Il nostro sogno è di rivedere il turismo di Milano, dei tempi in cui arrivavano per pescare le alborelle e poi le facevano cucinare a mio nonno. Vedere magari fra qualche anno i nostri figli fare il bagno nel Lambro. Far capire che abbiamo un territorio bellissimo da difendere», ha spiegato ancora Andrea Camesasca.

Gli ospiti celebri

Si sono poi ricordati i clienti celebri dai presidenti Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi, a Gianni Brera, a Marcello Mastroianni. Poi la filosofia “green”, la rete viaria e molto altro nella chiacchierata.

Alla fine la degustazione dell’Amaro di Baggero. Seconda serata giovedì prossimo 29 luglio, sempre con ingresso gratuito per prenotare: 031617181.

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