Euroscatola, festa per i 50 anni. E un nuovo obiettivo: cento milioni di ricavi

L’impresa Quattro stabilimenti, sedici linee produttive per l’azienda leader nelle scatole in cartone ondulato. E ora un ambizioso piano di crescita focalizzato sul 2030

L’obiettivo è esplicito e chiaro, arrivare entro il 2030 a un fatturato da 100 milioni di euro, un bel salto dai 60 attuali. E aprire una nuova sede. L’ambizione non manca, intanto Euroscatola festeggia un traguardo importante, quello dei 50 anni di attività.

Un cammino cominciato nella città del mobile, pensando però a qualcosa che sarebbe servito a tutti coloro che quei mobili li fabbricavano. Ovvero le scatole per confezionarli.

Il percorso

Dal 1973 l’azienda realizza scatole su misura in cartone ondulato, oggi con sedici linee di produzione, la totale personalizzazione secondo le esigenze del cliente e un approccio green. Azienda dove il passaggio generazionale è riuscito, e accanto a Silvio Capelletti, oggi presidente, hanno preso le redini dell’attività i figli Matteo e Chiara. Tutto è cominciato mezzo secolo fa a Vighizzolo, in via Dei Santi, attuale sede legale. Il fondatore, Silvio Cappelletti, ebbe l’intuizione di offrire un prodotto sempre utile alle aziende, a tutte a prescindere dalla tipologia merceologica, ma che allora facevano in pochi e, spesso, male. Assistendo per caso alla telefonata tra un amico imprenditore e il suo fornitore di imballaggi, si rese conto che, in quel settore, c’erano ampie opportunità di crescita. E infatti dopo la sede di Cantù sono arrivate quelle di Bregnano, di Lomazzo, e ultima quella di Cermenate. O almeno, ultima sino a ora.

«Dal 1973 a oggi – dice Michele Cappelletti - non abbiamo mai avuto un anno di decrescita, siamo sempre andati avanti, migliorati. Non ci siamo mai fermati. Attualmente siamo già alla ricerca di una nuova area per un ulteriore ampliamento, per arrivare entro il 2030 a 100 milioni di fatturato, dai 60 attuali». Con 130 dipendenti, per restare in tema di numeri.

D’altronde, osserva, «la scatola è il prodotto più sottovalutato, eppure indispensabile». Per avere un esempio della loro produzione, scherza, basterebbe entrare in un supermercato e guardare sugli scaffali.

L’efficienza

Prodotto con caratteristiche particolari, con un basso costo e altissimo volume. «Per questo – continua – per essere competitivi è necessario lavorare con efficienza, evitando in maniera assoluta lo scarto». Sempre in quest’ottica, il raggio di commercializzazione si mantiene in massima parte entro i 300 chilometri, e i clienti sono soprattutto in Lombardia e Svizzera, Emilia e Piemonte. L’esplosione dei costi energetici e delle materie prime ha toccato anche loro, ovviamente, «ma avevamo per fortuna accordi commerciali con aziende estere, grazie ai quali non abbiamo mai fatto mancare riscontro ai nostri clienti. Tanto che per noi il 2022 è stato uno degli anni migliori». Non solo competitività, ma anche sostenibilità, che non sia greenwashing ma prassi concreta: «Da questo punto di vista – prosegue Matteo Cappelletti – mi sento di poter dire che siamo stati tra i primi, decenni fa, a porci la questione, quando di ecosostenibilità non si parlava proprio. Abbiamo installato il primo impianto fotovoltaico nel 2005 e dal punto di vista energetico siamo autosufficienti al 60%. Inoltre la nostra carta è riciclata». Non solo, «abbiamo attuato una politica plastic-free, reindustrializzando la componente internistica, per cui non solo il contenitore è di cartone, ma anche tutte le parti che contiene per l’imballaggio del prodotto».

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