Giovani agricoltori
Canapa doc
made in Bizzarone

Due amici sono partiti da zero, con la loro Border Weed produzione e vendita, per il momento soltanto sul web

Fanno entrambi i carrozzieri e tutti e due si chiamano Mattia. Ma il terzo, e decisivo, tratto in comune si chiama coltivazione della canapa. Così Border Weed – l’attività avviata un anno fa dai due ragazzi di Bizzarone – ha fatto la sua comparsa ieri a Lariofiere, suscitando molta curiosità tra i presenti.

Mattia Imburgia e Mattia Bernasconi, appunto, una professione l’avevano già e non legata all’agricoltura e non hanno lasciato, bensì raddoppiato. C’era la possibilità di coltivare dei terreni e l’hanno colta al volo. Con la passione e la capacità di partire da zero tipiche dei giovani, però anche molta cautela.

«Attualmente svolgiamo entrambi i lavori – spiega Mattia Imburgia – Siamo appena nati, quindi non solo siamo presenti per la prima volta ad Agrinatura. Questa è proprio la nostra prima fiera». E schierano tutti i prodotti, in gran parte realizzati da loro, in qualche caso appoggiandosi anche fuori come birra o miele. Filo conduttore, appunto, la canapa.

Border Weed è infatti un’azienda che si occupa della coltivazione e della commercializzazione di cannabis legale, quindi rispettando tutti i crismi in Italia e in Europa. Con un team di esperti che si è dedicato al settore delle infiorescenze di cannabis. La coltivazione è 100% made in Italy, rimarcano con orgoglio, in provincia di Como vicino al confine svizzero. Nel sito i due ragazzi spiegano un concetto di base: oggi ci sono determinate condizioni da osservare, prima di tutte la presenza di una determinata percentuale di Thc nei limiti imposti dalla legge. La loro coltivazione e la successiva lavorazione passano da un trattamento manuale e nessun additivo chimico.

Tra le varietà di infiorescenze, Orange Bud (in nome delle sue note agrumate) o la novità Gin Lemon.

In fiera molto interesse ha suscitato la birra, e anche il miele al Cbd. Ma poi ecco la marmellata mela e canapa che è stata assaggiata dai visitatori. Come pure la tisana che unisce la canapa a melissa, mango e anice. Senza perdere d’occhio gli oli essenziali, con le loro proprietà spiegate dai ragazzi. C’è mercato per questo tipo di prdotti? Complice la curiosità, l’azienda ritiene di sì e cerca di fare anche un’accurata informazione per evitare distorsioni sull’argomento.

Si produce, si commercializza, ma per ora niente muri: insomma, non c’è un negozio vero e proprio, la vendita avviene online o per passaparola. O appunto diffondendo la conoscenza del loro lavoro con formule come la fiera, come hanno deciso di fare in questi giorni. Ma naturalmente i ragazzi sono abili anche nell’usare i social network e nel raccontare e raccontarsi. Ogni evoluzione, ogni novità che si affaccia sul loro shop online vengono rese note.

La fiera tuttavia è stata il battesimo del fuoco, con un pizzico di emozione e tanta determinazione. E il contatto con il pubblico è stato subito intenso, ripagandoli.

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