Green pass a Lariofiere?
«Lettori all’ingresso,
non sarà un ostacolo»

Fabio Dadati, presidente di centro espositivo, fiducioso sulla possibilità di ripartire, anche con l’obbligo della certificazione

Occhi puntati sul green pass. In queste ore il dibattito rispetto alla possibilità di istituire l’obbligo di green pass anche in Italia, seguendo il modello francese, è molto acceso.

La proposta nasce dalla necessità di controllare la curva dei contagi che sta tornando e salire. Nei prossimi giorni, il Governo presenterà un nuovo decreto legge che allargherà l’obbligo del green pass, che verrà rilasciato solo dopo aver completato il ciclo di vaccinazione e non più dopo una sola dose.

Verso il decreto

Se ormai appare certo che il certificato sarà obbligatorio per compiere viaggi a lunga percorrenza, per entrare negli stadi, partecipare a grandi eventi e concerti, accedere a cinema, teatri, palestre, la discussione è ancora aperta rispetto a bar e ristoranti. Pare infatti che la linea prevalente sia quella di estendere l’obbligo del pass per pranzare o cenare nei locali al chiuso, ma nulla è ancora deciso. Anche per presenziare a grandi eventi, tra cui fiere ed esposizioni, non si potrà fare a meno del green pass. Il centro espositivo di Erba Lariofiere, pronto a ripartire con la stagione di appuntamenti che avrà inizio a settembre con Ristorexpo, non potrà esimersi dal richiedere ai visitatori di mostrare il proprio pass per accedere ai padiglioni della fiera. Un onere organizzativo, ma che certo non pregiudicherà l’attrattività degli eventi in programma.

«Non credo che richiedere il pass all’ingresso del centro espositivo possa rappresentare un problema – commenta Fabio Dadati, presidente di Lariofiere -. Così come viene richiesto di mostrare il biglietto, lo stesso accadrà per il green pass. Ci doteremo di lettori di codice a barre attraverso i quali verificare la validità della certificazione. Si tratta solo di organizzarsi per gestire una situazione nuova, ma che non andrà a creare impedimenti rispetto alla riuscita dell’evento e alla sua gestione».

La gestione

Dadati non ritiene che rendere il pass obbligatorio possa costituire un ostacolo o allontanare le persone dai luoghi in cui viene richiesto, ma al contrario la sua estensione in vari contesti della vita sociale possa diventare un incentivo per convincere le persone ancora dubbiose a vaccinarsi. «Ciò che alcune realtà temono è chiudere ancora e mi riferisco soprattutto al settore della ristorazione in grande sofferenza e noi poli fieristici che abbiamo sospeso per mesi le nostre attività annullando i calendari già predisposti – prosegue Dadati -. Vaccinarsi oggi è fondamentale per riconquistare la normalità: noi, proprio a Lariofiere, abbiamo visto un hub funzionare in modo eccellente e tantissimi sono coloro che si sono recati in questi spazi per sottoporsi volontariamente al vaccino. Se questo tipo di intervento, che va a limitare alcune libertà, è l’unica strada per convincere anche i dubbiosi, allora dobbiamo sostenerlo. L’auspicio è che tutti si vaccinino, il prima possibile».

Oltre alla richiesta del green pass i poli fieristici come Lariofiere sono già da tempo attivi per garantire la riapertura in sicurezza.

«Ovviamente proseguiranno tutte quelle norme già in vigore, tra cui il divieto di assembramento e la sanificazione: temi sui quali siamo sempre stati molto attenti, al fine di accelerare la ripartenza», conclude Dadati.

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