Holcim: «No ai nuovi tagli»
Lunedì sciopero e presidio

Non si ferma la protesta alla Holcim dopo che giovedì l’azienda ha comunicato l’intenzione di tagliare 73 posti di lavoro, di cui 22 nel solo stabilimento di Merone. I dipendenti ieri hanno incrociato le braccia e per tutta la giornata si sono riuniti in assemblea permanente in tutte le sedi del gruppo comprese, per la prima volta, anche quelle della Calcestruzzi e Aggregati srl da cui sono previsti 30 esuberi (altri 21 lavoratori sono invece a rischio nelle strutture di staff, amministrazione e commerciale).

Ne è uscita la decisione di proclamare per lunedì 23 maggio uno sciopero di 8 ore per turno per tutti i siti produttivi del gruppo in Italia - gli unici lavoratori che varcheranno la soglia delle portinerie saranno quelli addetti ai servizi essenziale per la salvaguardia impianti –con presidi davanti agli stabilimenti di Merone e Ternate e davanti ad alcuni impianti e cave. Deciso anche il blocco degli straordinari.

«Da parte dell’azienda non sono arrivate novità – spiega, a nome di tutti e tre i sindacati confederali, Assunta Chiusolo della Fillea-Cgil – non siamo più stati convocati, attualmente non c’è aperto nessun tavolo ufficiale di confronto, quindi non esiste alcun margine di trattativa».

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