«I tagli all’Inps li pagano tutti»
Protestano i dipendenti

Ieri mobilitazione negli uffici varesini, oggi spenti i pc

«Siamo un bancomat per ogni tipo di prelievo»

«L’Inps non può essere utilizzato come un bancomat da cui ogni governo preleva a piacimento: in gioco non ci sono solo i tagli ai nostri stipendi, ma anche i servizi ai cittadini che di conseguenza dovranno pagare di tasca propria servizi che fino a poco tempo fa erano gratuiti».

Prosegue lo stato di agitazione dei dipendenti Inps della provincia di Varese che ieri hanno indetto un’assemblea sindacale. 

Infatti tutte le cinque sedi Inps sul nostro territorio (Varese, Gallarate, Busto Arsizio, Tradate e Luino) ieri sono rimaste chiuse al pubblico, con non poche polemiche da parte dei cittadini non informati che si sono ritrovati le porte dell’Istituto chiuse.

I servizi forniti agli sportelli in materia di assistenza fiscale, di presentazione delle domande per ottenere la disoccupazione, la cassa integrazione, la maternità. Tutti sono disponibili solo on line. Ma non tutti, soprattutto tra gli anziani, hanno competenze digitali, quindi, non resta che rivolgersi ai Caaf dei patronati. Peccato che anche ai patronati, per l’erogazione degli stessi servizi, è stato ridotto il contributo.

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