Il ben fatto che dura. Imprese artigiane
con un dna sostenibile

L’incontro A Cantù il focus promosso da Confartigianato Como su cambiamento climatico e transizione ecologica. Galimberti: «Non è una moda, bisogna muoversi subito»

Se vogliamo che ci sia un domani, per l’ambiente, per l’economia, per la società, il futuro deve essere già oggi. Si fa presto a dire sostenibilità, parola oggi usata e abusata più di pizza, ma spesso non è altro che greenwashing, una mano di verde a un vecchio sistema e fumo negli occhi. Invece il tempo sta scadendo, e per cambiare le cose, e quindi permettere alle giovani generazioni di avere un avvenire, è necessario fare quello che gli imprenditori canturini e comaschi sono abituati a fare ogni giorno: lavorare, essere concreti, e da subito. I primi passi si stanno già intraprendendo, ma c’è da correre per arrivare lontano, e c’è da creare consapevolezza negli imprenditori e nei consumatori che oggi manca.

L’allarme

Tema più che mai attuale, al centro dell’evento organizzato ieri sera da Confartigianato Imprese Como, in collaborazione con Enaip Cantù, dal titolo “Obiettivo sostenibilità: il domani è oggi, un’occasione di approfondimento sulla sostenibilità economica, sociale ed energetica. Ad affrontare il tema, dopo i saluti del presidente di Confartigianato Imprese Como Roberto Galli e del vicesindaco di Cantù Giuseppe Molteni, è stato Federico Quaranta, scrittore, conduttore tv ed esperto di tematiche ambientali, noto grazie a programmi come Linea Verde Start e a Como per la consolidata collaborazione con Ristorexpo.

Quaranta, l’ha chiarito subito, non aveva nessuna intenzione di essere rassicurante, ed è entrato diretto nel cuore della questione, la crisi climatica che porterà a un incremento di 2 gradi delle temperature globali: «Milioni di persone andranno a cercare terre dove poter vivere, ci saranno flussi che genereranno la fine della nostra comunità. Quello che sto dicendo, nella comunità scientifica è conclamato, i dati sono certi».

Manca, però, una reazione adeguata, in una società che negli ultimi cinquant’anni ha preso a scavarsi la fossa con un consumismo esasperato: «Quando ne parlo con le gente comune – ha proseguito - si spaventa, ma non fa niente. Non vogliono modificare la propria vita. Ma per permetterci di mantenere la nostra vita dobbiamo fare subito qualcosa, stiamo compromettendo il futuro dei ragazzi, dei nostri figli». Occorre recuperare un senso di comunità smarrito, il senso dell’esistenza, «che, l’ho capito nelle botteghe artigiane, sta nel fare e fare bene».

Il network

La sostenibilità non dà solamente soddisfazione morale, ma è una leva strategica per la crescita delle imprese e, ha sottolineato Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, l’impegno è reale, con la costituzione del Network Lariano della Sostenibilità: «Il greenwashing non serve, ma tante piccole imprese già fanno azioni sostenibili, benché facciano fatica a raccontarlo. Non è una moda, è importante che gli imprenditori capiscano, ognuna nel proprio ambito, per coniugare le sfaccettature della sostenibilità. Ma bisogna muoversi da subito, e in questa iniziativa vogliamo porci come registi». Massimo Moscatelli, tesoriere di Confartigianato Imprese e amministratore della Moscatelli Bruno srl, specializzata nell’arredamento su misura, ha iniziato da tempo un cammino di sostenibilità, e ha ammesso si sentirsi orgoglioso di questa scelta: «Noi siamo artigiani, e da sempre il nostro vanto è fare cose fatte bene e che durano molto a lungo. Senza saperlo, siamo sempre stati sostenibili».

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