Il convento di Renzo Piano
per le suore Clarisse
Arredi made in Brianza

L’azienda Riva1920 di Cantù protagonista di uno degli progetti firmati dall’archistar. Elementi per gli spazi sacri e per le celle delle monache

Cemento, legno e luce: sono questi i tre “ingredienti” utilizzati dall’archistar Renzo Piano per dare vita al convento delle Suore Clarisse a Ronchamp, nelle regione della Borgogna, in Francia. Aggiungendo un nuovo tassello ad una collaborazione che prosegue nel tempo, a fianco di Piano ha lavorato anche l’azienda canturina Riva 1920, produttrice di mobili in legno massello e guidata da Maurizio Riva.

Gli ambienti

L’impresa ha infatti fornito quasi tutti gli arredi all’interno di un progetto che comprende la realizzazione di altare, ambone, acquasantiera in ulivo, sedie “Piano Chair” in rovere ed altri mobili per le camere delle suore e per gli ambienti comuni.

Partecipando ad una realizzazione architettonica che punta al rispetto dell’ambiente, per la costruzione degli arredi sono stati utilizzati multistrato di pioppo di riforestazione, collanti vinilici senza formaldeide, zoccolatura in massello con incastro a coda di rondine verticale, cassetti in massello della stessa essenza del mobile, cerniere particolari invisibili. Come nella migliore tradizione di Riva 1920, le essenze per la realizzazione dei mobili sono state cedro del Libano profumato antitarme, rovere di riforestazione ed ulivo italiano.

Il convento delle Clarisse sorge sulla collina di Bourlémont dove, nel 1955, Le Courbusier ultimò la celebre cappella di Notre-Dame du Haut. La struttura realizzata da Piano accoglie oggi la fraternità delle Clarisse, per sei secoli ospite della casa di Besançon, oggi responsabile della chiesa di Notre-Dame du Haut. Il monastero disegnato dall’architetto italiano ed arredato con i mobili canturini è composto da dodici piccole celle a pianta quadrata, in cemento, mimeticamente sparse lungo il fianco occidentale della collina.

Luce naturale

Tutti gli ambienti di questo complesso, silenziosi e raccolti, sono ben illuminati dalla luce naturale. Le tradizionali grate delle celle sono state infatti sostituite dai profilati in cui è inserita la vetrata con vista sul bosco. Il verde si ritrova anche nel giardino d’inverno di sette metri quadrati a disposizione del monastero.

Aver partecipato con la propria fornitura ad un progetto così ambizioso è certamente un nuovo successo internazionale per Riva 1920, impresa che prosegue il proprio cammino con un’attenzione particolare al tema della sostenibilità, secondo il motto “produrre per tramandare” spesso ripetuto da Maurizio Riva.

L’azienda, nata cento anni fa come piccola bottega artigianale a conduzione famigliare, conta oggi più di novanta dipendenti suddivisi tra uffici, showroom e tre unità produttive (due a Cantù ed una a Mariano Comense). La terza generazione è alla guida dell’impresa e la quarta è già al lavoro. Non è Piano l’unico architetto o designer famoso con cui lavora la Riva: da Matteo Thun ad Antonio Citterio fino a Philippe Starck, sono ormai numerose le collaborazioni con professionisti di fama internazionale.

Si tratta di occasioni di rilievo per far conoscere la qualità di prodotti che sono ancora realizzati con le caratteristiche tramandate da chi ha dato il via a questa storia aziendale, con lo sguardo sempre rivolto verso l’ambiente e le nuove generazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA