La crisi energetica cambia i consumi. Anche a Como boom di pellet e legna

Rincari gas e luce L’osservatorio del Gruppo Brico Ok, rete di 120 punti vendita di cui 5 in provincia di Como. «I clienti puntano a una “bolletta certa” per l’inverno»

«I nostri clienti, come molti di noi del resto, stanno ancora cercando di comprendere cosa sta succedendo, ma solo con il decremento delle temperature e l’arrivo dell’inverno si potrà capire come affronteranno la situazione attuale. L’incertezza è però palpabile e alcuni trend iniziano già a manifestarsi” A parlare del comportamento dei consumatori è Jacopo Chiapasco, Direttore Marketing di Brico Ok. Con sede a Cantù e 215milioni di fatturato nel 2021, l’intera catena conta un totale 1.300 dipendenti su 120 punti vendita in tutta Italia, di cui 5 in provincia di Como a Cantù, Carugo, Olgiate Comasco, Tavernerio e Tavernola.

Il mercato

«Il mercato fortemente instabile è influenzato da una serie di fattori geopolitici, dal conflitto in Ucraina alle conseguenze del Covid, che hanno portato non soltanto alla crisi energetica generalizzata, ma anche ad un forte incremento dei prezzi, collegato sia ai costi dell’energia sia alla mancata disponibilità dei beni e alla difficoltà di trasporto degli stessi» premette il manager prima di tornare al comportamento dei consumatori.

In questo contesto c’è una forte richiesta, destinata ad aumentare andando verso l’inverno, di stufe a pellet, a legna, a combustibile liquido e a biomasse che offrono il grande vantaggio di garantire quella che gli addetti ai lavori definiscono una “bolletta certa”.

«Significa - riprende Chiapasco - che se compro 20 litri di combustibile liquido conoscendone il prezzo, so che quello è il costo della mia bolletta energetica. Se vedo che il liquido sta finendo metto un golf in più o decido di comprarne ancora; se è abbastanza continuerò ad utilizzarlo come sto utilizzandolo. Il gas invece, come tutti sappiamo, non ha un prezzo certo; la bolletta arriva a posteriori, seguita da un conguaglio e magari aumenta per un imprevisto di mercato».

Anche il prezzo del pellet è aumentato però e si parla di un incremento del 100%, cosa mai vista prima; perché? «I motivi sono molteplici. I produttori e i venditori sono consapevoli che la certezza in termini di prezzo al consumo del pellet porterà il consumatore ad avere un’alta propensione all’acquisto di questo prodotto e sanno quindi di poter speculare; da sempre infatti l’aumento della domanda porta ad un aumento del prezzo. Dobbiamo ricordare poi - prosegue - che il principale produttore di pellet è l’Ucraina e una fetta molto importante della produzione è stata bloccata dalla guerra visto che il contesto geopolitico attuale non le consente di esportarlo. Ci sono alcuni Stati, quali ad esempio la Croazia, che hanno varato leggi che non permettono l’esportazione di pellet per far fronte ai bisogni civili e industriali interni. E anche Brico Ok, come gli altri dealer nel mercato, per il primo anno ha difficoltà a reperire il pellet».

Le richieste

«Vediamo un forte incremento nell’acquisto di lampadine più efficienti in termini di consumi energetici con uno spostamento verso il Led - continua - ci sono clienti che acquistano 5, 10, 15 lampadine alla volta segno della volontà di cambiare le lampadine di un intero appartamento o di un intero comparto. C’è una grande richiesta di prodotti per l’isolamento, come il polistirolo, la lana di vetro, superfici rifrangenti che possono essere messe dietro ai caloriferi o salvaspifferi da mettere dietro le porte. Lo stesso succede con i prodotti legati alla domotica che oltre a rendere la casa smart possono renderla energicamente più efficiente senza dover ricorrere a interventi strutturali ».

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