La nuova stagione della cravatteria. Ordini in recupero nel distretto di Como

L’azienda Il caso della BBC Jacquard di Fino Mornasco che punta su personalizzazione e cura del servizio. «Raggiunti i livelli pre Covid e buoni segnali per il 2023»

Il mondo della produzione serica è sempre più indirizzato verso la personalizzazione e l’unicità del prodotto. Non basta più, infatti, avere una collezione e far scegliere i clienti, la maggior parte ormai chiede stampe e, in qualche caso, confezioni “su misura”. «Nel corso del tempo- spiega Marco Clerici dell’azienda BBC Jacquard che ha appena compiuto vent’anni e fa parte della Tintoria filati Clerici, nata alla fine dell’Ottocento a Milano e poi passata di generazione in generazione e guidata ancora oggi dal padre Alessandro - è cambiato il modo di lavorare con i clienti. Oggi noi facciamo tutto in casa. Dal disegno al tessuto arrivando fino al confezionamento e alla vendita. Una filiera interna che oltre alla cravatta si sta allargando anche all’abbigliamento e agli accessori da uomo. Il sistema è molto verticalizzato e va dal filo al tessuto e c’è un controllo completo sulla qualità».

La qualità

E proprio sulla qualità l’azienda ha deciso di puntare per uscire dalla crisi legata al Covid che ha messo in ginocchio il settore. «Nel periodo della pandemia - aggiunge l’imprenditore - abbiamo continuato ad investire ed abbiamo ottenuto le certificazioni di ecosostenibilità per produzioni Gots (Global Organic Textile Standard) e Grs (Global Recycled Standard)». La BBC Jacquard conta oggi 26 dipendenti e 18 telai e lavora a ciclo continuo su tre turni che coprono le 24 ore.

I tessuti in seta sono presenti nelle collezioni di cravatteria delle più importanti griffe della moda a livello mondiale e dei principali cravattai italiani, da sempre leader nel prodotto. Da diverse società sportive di serie A fino alla notte degli Oscar il filo diventato tessuto da Fino Mornasco arriva in tutto il mondo sulle passerelle più note.

Ma quanto vale oggi il mercato della cravatta, icona della moda maschile? Nell’azienda di via Gorizia si producono quelle tradizionali in seta, ma anche quelle a maglia e gli ordini sono poi destinati, oltre all’Italia, principalmente in Europa, Giappone e Stati Uniti. «L’uso della cravatta - spiega Marco Clerici - è stato per diversi anni in flessione, ma adesso è tornata più di moda e nelle ultime sfilate la si è vista non solo come capo maschile, ma è presente anche in diverse collezioni donna. E infatti abbiamo ricevuto ordini da parte di alcune grandi firme proprio per il comparto femminile». Un mercato insomma variabile e proprio per questo la parola d’ordine è diversificare. «Un mese prima del Covid - racconta l’imprenditore comasco - avevamo avviato una collezione di abbigliamento maschile che adesso sta dando buoni risultati. Dopo il dimezzamento del fatturato che abbiamo registrato a causa della pandemia quest’anno, per fortuna, siamo tornati ai livelli pre Covid anche come cravatteria. I clienti piccoli sono quelli che hanno sofferto maggiormente, ma adesso si sta ricominciando a lavorare bene anche con loro».

La ripresa

Del resto l’impatto del virus sul comparto moda è stato devastante con milioni e milioni di persone bloccate in casa acquistare un abito o un accessorio era davvero l’ultimo dei pensieri. Ma almeno nell’ultimo anno la ripresa è dettata, al contrario, dalla voglia di uscire: «Siamo tornati ai livelli del 2019 e anche per il prossimo anno i segnali sono buoni. Siamo sempre più focalizzati sul servizio - conclude - per soddisfare in maniera puntuale le richieste del cliente in termini di personalizzazione e unicità del prodotto».

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