«L’artigiano è digitale
E a Lariofiere lo mostreremo»

Sabato 24 ottobre aprirà a Erba la storica mostra: «Il manifatturiero non è morto e diventa sempre più moderno»

Il manifatturiero non è morto, anzi è riuscito persino a crescere dopo anni durissimi. E se innova, lo fa anche e soprattutto con il marketing.

È questo il volto, moderno e grintoso, presentato ieri all’Hotel Leonardo da Vinci per la Mostra dell’artigianato che tornerà a Lariofiere sabato 24 ottobre: all’appello i due leader di Confartigianato Como e Lecco, Marco Galimberti e Daniele Riva, Giovanni Ciceri, presidente del polo espositivo di Erba (accanto a lui il vice, Roberto Galli e il direttore Silvio Oldani) e Marusca Nava, presidente dell’edizione numero 42 della rassegna.

Rassegna promossa da Confartigianato Como e Lecco, appunto, con il supporto dell’ente camerale lecchese. E questa edizione si preannuncia frizzante, a partire dal numero di espositori: 190, una decina in più rispetto allo scorso anno, che registrò 46mila visitatori.

Obiettivo trasmettere i valori dell’artigianato: il fare con cura. Parla chiaro il programma, ma non meno importante è l’analisi che sta alla base di questo nuovo round di impegno tra gli stand. Dati illustrati ieri con orgoglio da Marco Galimberti: «Davano per finito il manifatturiero, invece non è così. Come ben dimostra il rapporto di Confartigianato Lombardia. La produzione delle imprese artigiane manifatturiere è cresciuta dell’1,6% e il mondo cerca sempre di più i nostri prodotti». Una percentuale che può stupire ancora di più nell’ambito dell’analisi del secondo trimestre 2015 (rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) è quella su un incremento delle costruzioni: un +2% per l’occupazione.

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