Lo storico Camparino
Una riapertura
che parla comasco

L’impresa Renato Montorfano di Cantù protagonista dell’intervento che ha portato alla riapertura del locale simbolo di Milano

Il Camparino in Galleria, storico luogo in cui è nato l’aperitivo milanese, ha riaperto martedì scorso a Milano per iniziativa del gruppo Campari. Un piccolo grande evento che porta anche la firma di un’azienda comasca.

Il locale è stato interamente ristrutturato con un importante contributo dell’impresa Renato Montorfano di Cantù che, nel corso degli anni, si è specializzata nella progettazione e realizzazione di lavori per locali dedicati alla ristorazione ed al food&beverage. Tra le commesse più importanti in questo ambito ci sono state il ristorante milanese di Carlo Cracco e la celebre gastronomia Peck.

Il restyling del Camparino, locale che si affaccia direttamente sulla galleria Vittorio Emanuele II, è stato curato dallo studio Lissoni Associati, ed è riuscito a preservare ed esaltarne l’eredità storica e i dettagli d’epoca “art nouveau”.

Scelte progettuali

Lo spazio si sviluppa intorno ad un unico grande arredo centrale con funzione di bancone, ridisegnato per valorizzare la preparazione e il servizio dei cocktail. «L’uniformità architettonica dell’ambiente – sottolinea una nota di Campari - viene garantita dalla pavimentazione in seminato veneziano e dal rivestimento in boiserie in noce rigato e specchiature a croce di tutti i fronti interni, in linea con il corpo scala: l’impatto visivo dello spazio è esaltato dal controsoffitto luminoso, che garantisce una luce diffusa ed uniforme».

«La nostra impresa – sottolinea l’architetto Luca Montorfano, che guida l’impresa insieme al fratello Umberto, ingegnere – svolge da anni delicati interventi di restauro: in questo caso, i lavori sono stati seguiti direttamente dal responsabile della Soprintendenza di Milano, per l’importanza dell’opera e la peculiarità delle lavorazioni».

La Renato Montorfano ha realizzato interventi strutturali di rinforzo (anche perché il locale si sviluppa nell’interrato), tutte le parti murarie, le finiture e la caratteristica pavimentazione. Inoltre sono state sostituite dall’impresa canturina tutte le vetrine.

I lavori sono durati circa cinque mesi e all’interno del cantiere hanno lavorato mediamente tra le venti e le cinquanta persone.

Una parete a tutta altezza, decorata con bottiglie storiche originali e oggetti che raccontano la storia del marchio, accompagna i clienti nelle tre differenti aree di questo locale, che si sviluppano al primo piano, al piano terra e al piano interrato. I visitatori possono ammirare anche l’originale Spiritello del pittore e illustratore Leonetto Cappiello, opera del 1921 diventata un simbolo del marchio Campari.

Simbolo di Milano

«Da oltre 100 anni icona milanese, il Camparino - ha detto Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer di Campari Group - oggi rinasce, non solo come simbolo dell’aperitivo, ma anche come locale d’avanguardia a livello internazionale, grazie a un’offerta di abbinamento cocktail & food eccezionale».

«L’azienda Renato Montorfano esiste dal 1949 – conclude Umberto Montorfano -: lavoriamo molto nell’area di Milano, dove eseguiamo interventi di recupero storico e restauro che interessano anche edifici della Curia Arcivescovile».

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