Perduti mille frontalieri in tre mesi
«Effetto della politica contro gli italiani»

In Ticino il 2014 si chiude con 61.593 lavoratori, 2mila in più rispetto al 2013

Nel quarto trimestre però un calo: «Molti stagionali, ora temiamo il superfranco»

Se si comparano gli anni, i frontalieri crescono in Ticino. Ma l’ultimo trimestre ha visto una “scomparsa” di mille lavoratori stranieri che fa pensare. Per due motivi essenziali. Il primo è che, al di là del fisiologico assestamento dopo la stagione estiva con la chiusura di contratti stagionali, può aver avuto peso l’atmosfera politica. Che chiaramente non è diventata rose e fiori nei mesi successivi.

E l’altra ragione di allerta si chiama superfranco: timori condivisi da sindacati e mondo economico comasco. Se questa era la tendenza prima del terremoto scatenato dalla Banca nazionale svizzera, chissà cosa accadrà ora, con una congiuntura più sfavorevole.

Qualche cifra, prima. Lo scorso anno si è chiuso con 61.593 frontalieri nel Canton Ticino, quasi 2mila in più rispetto al 2013. Ma in mezzo, c’era stato lo sfondamento del tetto dei 62mila.

Oltre le cifre

Certo, guardando ancora più indietro nell’indagine dell’Ufficio statistiche emerge che l’ondata è stata imponente negli ultimi cinque anni: basti pensare che nel 2009 i frontalieri erano 45.682.

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