Pieno di turisti, carenti le infrastrutture. I taxi boat: «Ora dobbiamo fare un salto di qualità»

Traporti Si profila un’altra stagione di grandi numeri per i taxi boat che operano in Centro Lago «Con una clientela top l’aspettativa cresce». Mancano gli attracchi, anche l’Isola inaccessibile

Anche per i servizi di trasporto pubblico non di linea via lago - comunemente noti come taxi boat - il 2023 (sul modello del 2022) sarà un altro anno di “grandi numeri” con richieste già per il 2024.

Il tema di fondo, al netto della legittima soddisfazione e di qualche inevitabile grattacapo che questo nuovo “sold out” porta in dote, è che a fronte di questa richiesta amplificata all’ennesima potenza (i telefoni squillano di continuo) c’è da ampliare anche l’offerta legata agli attracchi ed alle infrastrutture connesse agli attracchi.

Standard di qualità

Mai come in questo caso eleganza fa il paio con comodità, ricordando gli sforzi e gli investimenti messi in campo negli anni in questa direzione da realtà sparse per il Belpaese. «Perché ora non ci sono più solo le location tradizionali a far parte delle “rotte” scelte dai nostri ospiti, ma ne figurano di nuove, dall’Alto lago alla sponda lecchese. È difficile però soddisfare queste legittime richieste in mancanza di infrastrutture adeguate - fa notare Marco Morganti, cofondatore della Boat Service Lake Como (con base operativa a Sala Comacina) e vicepresidente del Consorzio Motoscafi Lario - il 2023 anche per il nostro settore sarà l’anno delle conferme. E questo in virtù del fatto che riconquistata nel post pandemia una clientela d’alto livello, ora bisognerà continuare a garantire questi standard elevati».

Il comparto di riferimento per i taxi boat resta in primis quello degli eventi e dei grandi eventi, con un ritorno su larga scala degli americani e con nuovi mercati che vengono avanti - sempre tenendo gli hotel e le strutture a cinque stelle del territorio come riferimento, ristoranti inclusi - quali ad esempio la Corea del Sud con annesso ritorno anche degli ospiti indiani (peraltro già lo scorso anno protagonisti di una sontuosa cerimonia a Villa Balbiano in quel di Isola di Ossuccio).

Cinque le unità nautiche che fanno riferimento alla Boat Service Lake Como, incluso il “Larius” (80 posti). «Siamo già con l’agenda praticamente piena sino a metà ottobre - la chiosa di Marco Morganti -. Spesso per gli eventi le richieste riguardano tempistiche molto ampie e non è semplice far combaciare queste esigenze con i tanti servizi che vengono avanti. Di sicuro, il turismo si è ormai consolidato in larga parte nel segmento dell’eccellenza. Anche per questo ribadisco che servono strutture ed infrastrutture adeguate, che possano soddisfare una clientela disposta a mettere sul tavolo cifre importanti per cerimonie o eventi destinati poi di riflesso a portare ancor più in alto l’immagine del lago di Como nel mondo».

Le richieste

Dunque non solo la statale Regina, ma anche il lago dovranno fare i conti con una nuova estate “grandi numeri”, ricordando le vicissitudini in essere legate all’impossibilità ad oggi di sbarcare sull’isola Comacina (Comune e Autorità di Bacino sono al lavoro per trovare una soluzione “tempo zero” per la stagione di fatto già iniziata). «La morfologia del lago non consente in taluni spazi un potenziamento delle infrastrutture nautiche. Ecco perché bisogna insistere laddove queste iniziative possono essere messe in opera - conclude Marco Morganti -. Mai come in questo post pandemia il lago di Como ha gli occhi del mondo puntati su di sé».

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