Pietre e borchie top
Ramponi è pronta
allo sbarco in Borsa

La presentazione in vista del debutto. Quotazione entro fine anno, il flottante sarà il 20%. L’ad Alfredo Ramponi: «Crescere soprattutto all’estero»

«Ci quotiamo per dare ulteriore linfa alla costante crescita che abbiamo vissuto negli ultimi anni e per sostenere il nostro sviluppo soprattutto a livello internazionale». Parole di Alfredo Ramponi, fondatore di Ramponi Stones and Strass, gruppo leader nella produzione di borchie in Abs (materiale plastico), pietre e cristalli sintetici per gli accessori moda, con sede a Carbonate, è ormai pronto alla quotazione a Piazza Affari, al segmento Aim della Borsa di Milano.

Il giorno più atteso

«Non c’è ancora una data precisa - ha sottolineato Ramponi - ma siamo pronti, abbiamo ultimato proprio in questi giorni le ultime formalità e se non ci saranno intoppi o condizioni di particolare contingenza negativa dei mercati, entro la fine di dicembre ci quoteremo all’Aim di Milano. Il flottante rappresenterà il 20% del nostro capitale. Abbiamo preso questa decisione perché siamo in piena attività di sviluppo e la Borsa rappresenta un’ottima leva per diventare ancora più grandi e soprattutto per competere sui mercati internazionali».

Nel progetto di quotazione Ramponi è accompagnata dall’advisor Arpe Group, la merchant bank guidata da Fabio Arpe specializzata nella consulenza strategica per le Pmi, Integrae Sim in qualità di Nomad, lo studio tributario e societario di Pierpaolo Grisetti per la consulenza fiscale, e Nexia Audirevi in qualità di revisore. I consulenti legali sono Alice Bova e Kpmg.

L’azienda ha avuto negli ultimi anni una forte espansione in termini di fatturato, dipendenti e presenza sui mercati internazionali. Nel 2017 i ricavi sono stati di 15,2 milioni, l’utile di 1,8 milioni.

Oggi con 50 dipendenti più altrettanti collaboratori esterni, Ramponi produce 200 milioni di pezzi all’anno. Vanta brevetti industriali, di utilità e d’invenzione, oltre 200 modelli di design depositati, un know how che consente di soddisfare qualsiasi richiesta di personalizzazione.

Nel 2017 ha ampliato il reparto produttivo con sei nuove linee di produzione - negli ultimi tre anni sono stati investiti 3 milioni - così da garantire tempi di consegna più brevi. Le grandi griffe della moda (tra le quali Valentino) si riforniscono da Ramponi, ormai riconosciuta come indiscussa eccellenza del Made in Italy.

L’acquisizione

Il gruppo, nel corso dell’anno ha inoltre allargato il proprio perimetro produttivo acquisendo la società Astarte di Mirandola, in provincia di Modena (in gravissime difficoltà dopo il terremoto del 2012), specializzata in prodotti di origine 100% naturale tra cui madreperle, conchiglie, pietre dure e legni per chiusure e tacchi, anche in abbinamento alle borchie, alle pietre in cristallo sintetico, al ricamo ed alle lavorazioni che Ramponi offre alle più importanti maison italiane e francesi.

Una quota del 20% del fatturato è rappresentata dall’export. «Per il futuro - ha detto Ramponi - contiamo di aumentare questa percentuale in aree geografiche e mercati che riteniamo interessanti, sensibili al fascino del made in italy come ad esempio il Giappone e il Canada».

Oltre alla tradizionale attività di lavorazione delle pietre e degli strass, nel 2017 vi è stato il definitivo consolidamento delle produzioni e applicazioni delle borchie in Abs e in parallelo si è continuato il lavoro di diversificazione della produzione nel campo dell’alta moda. Sono stati fatti importanti investimenti in nuovi macchinari seguendo le linee guida di Industria 4.0. Lo stabilimento di Carbonate è un modello di automazione: le macchine sono accese per 24 ore, la notte non c’è personale, il controllo da remoto avviene via smartphone.

Nel reparto produzione sono state inserite nuove macchine di stampaggio per aumentare la produttività giornaliera (un milione di pezzi al giorno), è stato installato un sistema di distribuzione automatica della materia prima per garantire il mantenimento di elevati livelli qualitativi e sono stati inseriti due magazzini verticali automatici per migliorare la gestione e lo stoccaggio dei prodotti sia grezzi che semilavorati e finiti.

Investimenti importanti sono stati effettuati per sviluppare nuovi mercati. Il primo ha come ambito quello del ricamo, per cui sono già stati stanziati circa 200 mila euro, ed è già stata acquistata una macchina a 12 testine di ultima generazione. Verrà implementato anche il reparto design, che spazia dal settore rivestimenti, oggettistica e home decor, tappeti, passando per il living e l’hi tech applicato al design.

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