Ratti, continua la fase di crescita. Nei primi tre mesi ricavi saliti del 12%

Tessile Fatturato di 21,5 milioni, la migliore performance registrata dalla divisione “arredo”. Corre il mercato europeo trascinato dalla Francia, ma l’aumento maggiore è negli Usa: +20%

Le aspettative del settore erano di moderata crescita data la complessità della fase che sta attraversando l’economia globale. I risultati dei primi tre mesi. valutati ieri dal consiglio di amministrazione, indicano che Ratti, la storica azienda comasca leader nella produzione di tessuti e accessori di alta gamma, ha fatto ancora meglio realizzando un fatturato di 21,5 milioni di euro, in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che pure era stato molto positivo. In termini assoluti i ricavi sono aumentati di 2,5 milioni.

La performance migliore l’ha registrata la divisione “arredamento” (0,3 milioni, +39%), in generale però il segno è positivo per tutte le aree di business: Poli Luxe (0,9 milioni, pari al +9,1%), Studio (0,5 milioni, pari al +24,4%), Carnet (0,4 milioni, pari al +13,3%).

A livello di aree geografiche è interessante il dato dell’area Usa, il cui peso è relativamente contenuto rispetto all’Europa, cresciuta però percentualmente del 20% (nel 2022 il dato è stato del 27%). Continua a correre il mercato europeo, quello di maggiore rilievo per l’azienda comasca che qui ha registrato una crescita di 1,2 milioni(+13,8%) quando nel 2022 aveva ottenuto un +6,5 milioni di euro (+19,1%), principalmente dovuto al dinamismo del mercato francese. Bene, come lo scorso anno, anche il mercato domestico con un + 0,6 milioni, pari all’8,4% nei primi tre mesi di quest’anno.

Il Gruppo tessile aveva chiuso il bilancio di esercizio dello scorso anno con un incremento del fatturato pari al 12,9% per ricavi pari a 88,6 milioni di euro, in aumento di 10,1 milioni rispetto al 2021.

Nel 2022 l’utile è stato positivo per 2,6 milioni di euro ed ha fruttato la distribuzione di un dividendo di 0,10 euro per azione, per complessivi 2,7 milioni di euro. La quota residua dell’utile della capogruppo è stata destinata al rafforzamento patrimoniale e finanziario, così incrementando gli utili già pari a 26,8 milioni di euro.

Ancora, nell’anno 2022 il Margine Lordo (Ebitda) è stato di 8 milioni di euro, in diminuzione di 0,3 milioni rispetto all’anno precedente. In termini di incidenza sulle vendite, l’Ebitda è risultato pari al 9%, registrando un decremento di 1,6% rispetto al 2021.

L’incremento dei ricavi ha quasi completamente compensato sia il sensibile aumento dei prezzi dei fattori produttivi sia gli aumentati costi delle strutture aziendali che sono ritornate a un livello di attività ordinario. Il risultato operativo (Ebit) nel 2022 è stato positivo per 3,3 milioni di euro, era positivo per 4 milioni nel 2021. Il risultato dell’esercizio nel 2022 è stato di 2,6 milioni, con un decremento di 0,3 milioni rispetto al 2021.

Il Gruppo ha chiuso l’anno con un risultato in linea con i risultati del 2021, proseguendo con il piano degli investimenti e chiudendo con una posizione finanziaria negativa per 5,2 milioni di euro influenzata dall’aumento dei valori di magazzino dovuto sia all’andamento dei prezzi delle materie prime, sia alle azioni di approntamento di scorte di sicurezza dei materiali più strategici adottate a contrasto degli impatti sulla supply-chain causati dalla crisi geopolitica.

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