Ristorazione sul lago,
i numeri danno fiducia
«Per noi agosto super»

Per la P’Osteria di Argegnoun bilancio record«Non semplice ripartire,molto bene i clienti lombardi»

L’agosto record de La P’Osteria, ristorante con vista sul Ponte Vecchio (il simbolo per antonomasia di Argegno), sta in una parola: qualità. Quella che Niccolò Civelli e Barbara Burzio riescono ad esprimere giorno dopo giorno, con la gamma delle proposte che con il tempo si è allargata anche al Bistrò - che nella vicina via Cacciatori delle Alpi rappresenta uno spazio decisamente rilassante, ad esempio, per un aperitivo - e alla new entry, rappresentata dalla Cantina, che custodisce alle giuste temperature oltre 500 etichette di vini.

Anche per la P’Osteria questa è stata l’estate degli italiani, in attesa di riannodare i fili del discorso con gli ospiti stranieri, a cominciare dagli australiani e dagli americani. «Già dal post lockdown la Lombardia ha rappresentato per noi un bacino di riferimento di assoluto rilievo, con Milano, Varese e Monza ai primi tre posti della graduatoria. A luglio poi abbiamo riconfermato i numeri del 2019, mentre ad agosto si è addirittura registrata una crescita di fatturato. Viste le premesse, ci riteniamo molto soddisfatti - sottolinea Niccolò Civelli -. Non è stato facile ripartire e sicuramente ci ha aiutato la possibilità di ampliare gratuitamente gli spazi pubblici a nostra disposizione e lo stop, deciso dal Comune, al pagamento della tassa rifiuti per i tre mesi di chiusura forzata”.

La P’Osteria prende il nome dall’ufficio postale che per decenni ha avuto sede in questo edificio. Olandesi e belgi hanno rappresentato la piacevole sorpresa di questa estate decisamente unica nel suo genere, in cui le sei camere a disposizione de La P’Osteria hanno sì lavorato, ma comprensibilmente (soprattutto a giugno e luglio) non con i ritmi degli anni scorsi. “Abbiamo deciso di giocare la carta della qualità. La conferma arriva dalla Cantina che con le sue (oltre) 500 etichette ha rappresentato una novità ben accolta dai clienti. In molti, davanti a questa vasta gamma di opportunità, hanno optato non per la “solita” bottiglia, ma magari per una bottiglia più costosa e con una storia alla spalle - sottolinea ancora Niccolò Civelli -. Certo, ora arrivano i mesi difficili. A settembre si è già visto un leggero calo delle presenze. Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo. Puntiamo sui fine settimana».

Come detto, la parola d’ordine di quest’anno così particolare è stata qualità, che in fondo ha sempre caratterizzato la P’Osteria sin dagli albori. «Abbiamo sempre cercato di proporre quello che conosciamo al meglio, creando un rapporto diretto con i produttori sia per il cibo che per i vini - confermano Niccolò Civelli e Barbara Burzio -. E questa scelta - connessa alle nostre tre anime quanto alla scelta dei prodotti (lago di Como, Brianza e Piemonte) ha pagato. Un piatto consigliato? Lo spaghetto con il missoltino».

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