Riva: «Io non emigro
La politica esca tra le aziende»

L’imprenditore canturino aprirà la nuova unità produttiva a Mariano Comense, nonostante altri abbiamo fatto scelte diverse: «Ma non lascio la mia terra, lotto con gli altri»

Andare in Svizzera? Neanche per sogno. L’imprenditore canturino Maurizio Riva sta per aprire la terza unità produttiva.

Ma lo farà nella sua terra, anche se altri compiono scelte diverse. Anche se c’è chi sussurra: ma cosa fai. La definisce una «scelta con la pistola alla tempia», riferendosi anche solo ai tempi legati al permesso per un’insegna. Ma cedere no. Personalmente e con il territorio, perché porta avanti il percorso del Club imprenditori italiani, che tornerà a riunirsi il 20 settembre. Per fare squadra, per fare da soli (ma insieme) ciò che la politica non riesce o non vuole fare in questo Paese.

A Chiasso annunciano che 178 aziende italiane, molte comasche, vogliono partecipare all’incontro su come trasferirsi oltre confine. Che ne pensa?

«Siamo sull’orlo di un dramma. Gli ultimi 15 giorni, il periodo subito dopo le ferie insomma, vado in qualsiasi luogo e trovo persone che mi chiedono di fanno lavorare. Anche laboratori, due al giorno. Ieri un grosso imprenditore. Non sanno più cosa fare e parlo anche di quel sottobosco di piccole aziende che dobbiamo sostenere. Qui manca la linfa di base. E dobbiamo aiutarci.

Eppure molti politici sembrano non accorgersene...

Mi sento in dovere di dire una cosa: il presidente della Consob Vegas ha voluto andare e sedersi con quattro piccoli imprenditori per capire come gira la situazione. Merita un plauso.

Lo facessero i politici, vuol dire?

La sera non guardo più la televisione, quando vedo una trasmissione politica».

L’INTERVISTA COMPLETA SUL GIORNALE DI OGGI, CON DUE PAGINE DEDICATE ALLA SVIZZERA “SIRENA”

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