Scelta del compressore
Così la bolletta per le imprese
può calare del 40%

Per risparmiare l’aria compressa è sempre un fattore chiave. Il monitoraggio dei consumi per valutare la redditività dell’investimento

In ogni impresa manifatturiera c’è almeno un impianto per l’aria compressa ma quanto è diffusa la consapevolezza sulla reale efficienza dell’impianto? E dire che la scelta dell’impianto ed il controllo del suo ottimale funzionamento sono fattori chiave per tagliare i costi dell’energia elettrica. Sul piatto non ci sono risparmi irrisori, per due aziende su tre il compressore è l’impianto più energivoro dell’officina e investire su macchine avanzate può significare una riduzione del30-40% della bolletta. Meno costi, meno emissioni, circostanza non secondaria in un’epoca dove la sostenibilità è diventato un mantra del fare impresa.

Insomma, sarà pure aria ma prima di investire è opportuno valutare bene tutte le voci di costo per pesare la redditività dell’investimento. Esattamente come nel caso di un’auto il prezzo di vendita è solo uno dei fattori da pesare accanto ai consumi, all’assicurazione, alla manutenzione, al bollo.

Sull’importanza dei consumi nel lifecycle cost del prodotto, l’azienda erbese “Lariana Compressori”, Kaeser point per le province di Como e Lecco, ha costruito tutta la propria strategia offrendo alle imprese un servizio gratuito di misurazione dei consumi su una settimana tipo di attività. L’azienda comasca, che commercializza i compressori della casa tedesca ed è punto di riferimento per la manutenzione di tutti i tipi di impianto, ha effettuato il check dei consumi in numerose attività. Ed è una strategia che ha pagato: «I risultati agli occhi dei clienti sono spesso sorprendenti - dice Francesca Spreafico, titolare e responsabile amministrativo dell’impresa - mediamente siamo in grado di evidenziare una possibile riduzione delle spese per l’energia pari al 30-40%. Le imprese, quasi sempre, non sanno di stare spendendo molto più di quanto potrebbero fare ma soprattutto non sanno di stare spendendo anche quando la produzione è ferma, il sabato o la domenica, e questo causa delle perdite che riducono moltissimo l’efficienza dell’impianto».

Non tutti i compressori sono uguali ed il monitoraggio dei consumi è un parametro di valutazione fondamentale. Ignorarlo e perseverare nello spreco di energia è un po’ come tenere aperte le finestre tutto il giorno di inverno e nello stesso tempo far funzionare al massimo la caldaia. Investire sulla qualità dell’impianto significa risparmiare attraverso il suo utilizzo con una riduzione dei costi dell’energia che sarà, in proporzione, superiore all’aumentare della potenza installata e delle ore di utilizzo.

Ma come scegliere nel modo migliore? I moderni costruttori offrono diverse possibilità di variare l’aria prodotta da un impianto di aria compressa per coprire al meglio la richiesta delle utenze, spaziando dai controller installati a bordo macchina fino ai master controller o air manager. La domanda su quale tipo di controller e quale scelta di compressori sia corretta per una particolare applicazione, può avere un’adeguata risposta solo quando è nota con precisione la portata richiesta su un certo periodo. E’ consigliabile non affidarsi a stime approssimative, ma misurare e calcolare con precisione l’effettivo consumo e il modo con cui questo viene soddisfatto, su un opportuno periodo lavorativo. L‘uso dei controller di un impianto di aria compressa e dei sistemi di gestione centralizzati consente una produzione economica e ad alta efficienza energetica di aria compressa anche a condizioni di carico parziale, frazionando opportunamente il carico su un certo numero di compressori.

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