Svolta per la ristorazione
Nella Guida di Slow Food
il terzo locale di Como

Il Crott dal Murnee di Albavilla inserito nella nuova edizione del volume che premia la cucina focalizzata sul territorio

L’espressione chiave è: “il territorio con i produttore locali”. E la filosofia è quella della tradizione: “béf, mangià, ciciarà”. Ora per Luca Vaghi e il suo Crott dal Murnee ad Albavilla c’è anche la soddisfazione dell’ingresso nella Guida delle Osterie d’Italia di Slow Food, presentata lunedì e in arrivo nelle librerie.

Un piccolo evento anche per la ristorazione comasca e per l’associazione portabandiera del cibo “buono, pulito e giusto”. Nella Guida, la più venduta lo scorso anno in Italia, ora i locali comaschi diventano tre (sono stati confermati l’Aquila d’Oro di Dosso del Liro e Mella di Bellagio). Ancora pochini in una “mappa” che ha censito in Italia 1.713, ma il successo del Murnee, raggiunto in meno di quattro anni di attività, conforta la convinzione che stia crescendo, anche da queste parti, l’idea di una cucina capace di coniugare sostenibilità delle produzioni, accoglienza, valorizzazione del territorio ed eccellenze gastronomiche.

Il presidente della sezione comasca di Slow Food, Antonio Moglia, ha voluto festeggiare con il titolare del Crott, il riconoscimento: «Un premio - ha detto - anche al lavoro svolto dall’associazione».

Tutta da raccontare la storia del titolare che, già socio dell’azienda agricola La Runa di Erba, ha rilevato il locale, un nel 2017. Laurea magistrale in pedagogia, qualche anno di lavoro in una cooperativa sociale, poi la svolta professionale sul food, frutto di una passione esplosa negli anni dell’università, «Quando per diversi anni - racconta Vaghi - ho fatto il cameriere in un rifugio».

Non è stato un percorso semplice, lo scorso anno il periodo drammatico della prolungata chiusura e poi le difficoltà nella ripartenza di un locale con pochi posti (poco più di una trentina) e privo di spazi all’esterno. «Non abbiamo mollato e i sacrifici ci hanno ripagato - racconta - un riconoscimento anche ai nostri produttori che sono parte di un progetto basato sulle materie prime del territorio».

La Guida delle Osterie d’Italia presenta ben 120 novità, tra cui compaiono molte nuove attività aperte negli ultimi due anni.

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