Tutto un mondo di carta
Legalibri reinventa
il mestiere del legatore

Dai libri (anche antichi) agli oggetti di design. Nella bottega-laboratorio di Cantù la continua evoluzione di un mestiere antico

Presse a colpo, morse, taglierini affilatissimi, cordonatrici, incollatrici da banco, un grande tavolo da lavoro, ma anche cartoncino grezzo, tele colorate e un sottile profumo di colla vinilica. Questo il mondo di Legalibri, storica legatoria di Cantù che non solo si occupa della rilegatura di libri, riviste o album, ma anche del recupero di vecchi volumi e pubblicazioni risalenti persino al ‘700.

Gli elementi distintivi

Negli anni, poi, è divenuta anche punto di riferimento per articoli da regalo riferibili sia al mondo della carta e del design, sia all’artigianato, con complementi d’arredo, tovagliati, accessori moda e monili di diversa ispirazione. Stile, semplicità e armonia di forme e colori costituiscono gli elementi distintivi di quanto viene proposto da Livio Falzone e da Eliana Colombo che condividono quest’esperienza dal 1983. «Il mestiere di legatore nasce dalla mia passione per questo piccolo mondo che ogni giorno mi prospetta una sfida diversa. Abbiamo iniziato rilevando le macchine di un artigiano che cessava l’attività e sono ancora le stesse che utilizziamo attualmente» spiega Falzone, che si occupa degli aspetti più tecnici e che ha imparato i segreti del mestiere facendo tanta pratica e affrontando con pazienza le complicazioni che ogni pezzo presenta. Una buona parte del negozio è una vera e propria bottega artigiana ricolma di tavoli da lavoro, piccole macchine a supporto dell’attività manuale, cartone di ogni spessore per le copertine, caratteri per la stampa a caldo o a secco e vecchie cassettiere da archivio che custodiscono ritagli di carta utili per gli interventi su volumi speciali.

«I miei clienti mi chiedono di rilegare riviste da collezione, piccoli quaderni personali o tesi di laurea, di sistemare vecchi libri sui quali spesso devo fare un intervento di recupero non solo sulla rilegatura, ma anche sulla carta consumata dal tempo, di creare album personalizzati, ma anche di costruire scatole complesse, studiate secondo le caratteristiche di ciò che dovranno contenere» sottolinea Livio.

Le tecniche

L’intervento di rilegatura può essere fatto secondo la tecnica di brossura, vale a dire realizzata con colla che, però, se il volume si presenta particolarmente poderoso, richiede ulteriori rinforzi cuciti, oppure di cucitura, metodo che garantisce la buona tenuta delle pagine.

Terminata la legatura, si passa alla copertura realizzata con cartone rigido e dorso flessibile, poi rivestita con tela, mezza tela o carta, secondo il gusto del cliente. Completano il lavoro l’eventuale stampa dei titoli eseguita a caldo nel colore richiesto tramite una stampatrice speciale, oppure a secco attraverso una pressa che imprime i caratteri a rilievo. Livio crea anche per il negozio album con copertine rivestite con carte speciali o a rilegatura giapponese, portapenne con eleganti carte di recupero e una grande varietà di quaderni, dai ricettari agli appunti di viaggio. Ma questa passione per il prodotto finito ha portato Eliana, con un passato da disegnatrice tessile, a cercare creazioni anche di altri artigiani che però presentino alcune caratteristiche ben precise. «Quando scegliamo i pezzi rispettiamo alcuni aspetti che consideriamo irrinunciabili come, per esempio, l’utilità: ciò che proponiamo non è mai puramente decorativo, ma anche con un semplice segno o con una frase ironica può invitare al sorriso o alla riflessione» puntualizza.

Scatole, quaderni come quelli delle elementari che ricordano l’infanzia riproponendo pagine di quelli veri in uso nei decenni passati, pupazzetti artigianali, giochi per bambini che nutrono fantasia e ispirazione, ma anche monili di carta e raku, sciarpe dai sapori orientali, pochette e borse realizzate con preziosi tessuti d’arredamento e tovagliati: tutto esprime ricerca, stile e giocosità. Come gli insoliti addobbi natalizi che abbandonano i colori e i luccichii più comuni, per esprimersi in geometrie cartacee semplici ma calde, ricordando che l’atmosfera del Natale può nascere anche da un’elegante essenzialità.

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