Vino e cicloturismo. A San Fermo l’antica cascina trova una nuova vita

Il progetto La Tenuta Ronco Regio a San Fermo dove si produce il Sanfermino (1.500 bottiglie all’anno). Camere ricavate nel casale con piscina e biosauna

Una vecchia vigna abbandonata riprende vita e un’antica cascina del 1400 rinasce, conservando tutto il suo fascino. La Tenuta Ronco Regio a San Fermo della Battaglia, ai piedi del Parco della Spina Verde, è oggi non solo un agriturismo a conduzione familiare, ma un vero e proprio progetto che guarda al futuro tra viticoltura e cicloturismo.

Il percorso

L’azienda agricola è stata aperta nel 2007 e sui terreni collinari acquistati, dimorava già un vecchio vigneto: «Siamo partiti intervenendo sugli impianti e sulle viti provvedendo alla sostituzione di alcuni esemplari, ci vogliono almeno quattro anni prima che le nuove piante arrivino in produzione – racconta Alessia Zanellato che gestisce la Tenuta con la sua famiglia – Tutto è iniziato per passione e grazie alla collaborazione di un caro amico esperto del settore, quello che era un hobby si è trasformato con il tempo in un’attività».

I primi anni la produzione era riservata al consumo interno, mentre oggi il Sanfermino, 1.500 bottiglie l’anno, rimane sempre un prodotto di nicchia, ma può essere acquistato ed è presente nelle carte di alcuni ristoranti, molto attenti ai prodotti del territorio. Il nome del vino deriva proprio dal fatto che le viti crescono su due appezzamenti nel Comune di San Fermo, uno accanto alla Tenuta, l’altro in zona Vergosa. «Il nostro Merlot Igt Terre Lariane nasce dall’assemblaggio di uve di merlot, 80%, e cabernet sauvignon per il restante 20%. Dal 2017 siamo affiancati da un enologo. Nel 2007 le quote vitivinicole venivano comprate, adesso vengono acquisite tramite bandi». Le quote sono necessarie per produrre con la denominazione Igt Terre Lariane, un marchio di qualità legato al territorio che prevede un disciplinare rigido e specifico. Il Sanfermino viene poi affinato in legno, riposa nei barrique per almeno un anno, e imbottigliato direttamente sul posto.

«Abbiamo ridato vita a una vecchio casale trasformandolo in struttura ricettiva. La parte più antica risale al 1400, ne abbiamo mantenuto invariati il fascino e lo splendore grazie a un accurato lavoro di ristrutturazione, utilizzando solo materiali naturali e conservando i vecchi pavimenti in cotto e legno inchiodato a terra. Presenta ancora tracce immutate delle epoche storiche trascorse». Un agriturismo che oggi accoglie clienti soprattutto stranieri, alla ricerca di luoghi che tra archi, sassi e pietre, uniscono modernità e tradizione.

La struttura

La cantina è stata sistemata di recente, ospita degustazioni di vini con la collaborazione di una sommelier ed è aperta anche a privati e altre strutture ricettive. Il Casale è circondato da un bosco di castagni, offre la vista sui terrazzamenti e un panorama che nelle giornate limpide permette di scorgere l’inizio dell’arco degli Appennini. Il tutto è stato arricchito con una piscina a sfioro con acqua salata, una bio-sauna a botte e una vasca idromassaggio con vista. La struttura si sta equipaggiando per diventare un punto di approdo per gli amanti delle biciclette: «Da quest’anno proponiamo agli ospiti, grazie a BikEmotion, itinerari per scoprire pedalando Como e il suo lago. Ci stiamo anche attrezzando per allestire una bike room, diversi turisti arrivano da noi in bici».

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