A 83 anni sull’Alpine: l’ex campione
ha ritrovato il mito Renault

Nel cinquantesimo della conquista del titolo italiano Gran Turismo Emilio Paleari è tornato al volante del bolide ricostruito da un suo vecchio avversario

Mezzo secolo dopo l’abitacolo sembra più piccolo, l’auto più bassa, ma la gioia è volendo ancora maggiore. È come reincontrare una vecchia amica di cui si erano perse le tracce dal 1974.

Mercoledì mattina ad Eupilio all’Azienda agricola Sant’Anna è arrivato un camion dal Vicentino, all’interno un regalo graditissimo: una Renault Alpine.

Non una macchina qualunque ma quella con cui Emilio Palear i, 83 anni, ha conquistato nel 1972 la vittoria nel Campionato Italiano Assoluto GT, poi vittorie anche nel 1973 tra cui Monza e per l’eupiliese un’esperienza anche con il mitico Jolly Club con la Lancia Stratos.

Dal 1974 Paleari non vedeva la sua Alpine A 110 con la livrea dai colori dei carabinieri, un vezzo che la rendeva inconfondibile, l’auto era finita smontata: un suo avversario di allora con il figlio l’ha recuperata e riportata agli antichi splendori. Mercoledì l’incontro tra l’auto e il suo pilota con Paleari commosso: tanti ricordi ma anche la bellezza di un mezzo che non passa mai di moda.

«Era una grande auto, bella e molto più facile da guidare rispetto alla Stratos che ebbi negli anni successivi, con l’Alpine 1972 vinsi l’Italiano Assoluto e partecipai a diverse importanti competizioni come il Giro di Francia, la Targa Florio. Negli anni a seguire con la Stratos vinsi il monomarca e riusci a partecipare a delle gare come pilota ufficiale Lancia».

I primi anni ’70 furono gli anni d’oro di Paleari che venne anche ricevuto per le sue vittorie dal presidente della Repubblica di allora Giovanni Leone : «Eravamo io, Sandro Munari , Riccardo Patrese , Arturo Merzario , ho ancora la foto di quel bel momento. Ora l’Alpine con la nostra livrea mi regala tantissimi ricordi».Il recupero dell’auto è stato fatto da vicentini Franco ed Enrico Cavriani , padre e figlio, Franco correva negli stessi anni di Paleari. «L’auto l’abbiamo recuperata attraverso due ex meccanici della Renault Italia Piero e Luciano Reghitto» .

«La macchina era stata cannibalizzata per alcuni pezzi e il resto era smontato in parecchi scatoloni, è stato un lavoro lungo ricostruire tutto quasi da zero cercando di recuperare le parti mancanti originali: e ci sono ancora alcuni particolari da sistemare» spiega Enrico Cavriani.

«Mio padre correva negli stessi anni di Paleari, anche lui ha 80 anni, quindi a lavoro finito siamo andati a cercare Emilio. Con noi c’era anche Francesco Panarotto uno dei massimi esperti di Alpine in Italia».

Paleari è rimasto a bocca aperta: «Un lavoro incredibile, sembra come allora. Non la vedevo dal 1974, è ancora molto bella». Paleari si è seduto all’interno, con qualche difficoltà in più rispetto agli anni ’70: «Ma perché si è ristretto l’abitacolo... - ha scherzato -. In realtà anche allora si faceva parecchia fatica, il casco me lo mettevo una volta già in auto».

Giovanni Cristiani

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