Albavilla, addio al partigiano Carcano
Era atteso alla cerimonia del 25 Aprile

Il malore improvviso e la fine nelle braccia del figlio: «Ci stavamo preparando per partecipare alla cerimonia»

È morto tra le braccia del figlio Angelo Carcano, 96 anni, storico partigiano.

Nella mattina del 25 aprile il malore improvviso poco prima della cerimonia di commemorazione della Liberazione dove era atteso.

Meccanico, conosciuto da tutti in paese, Angelo Carcano da giovane aveva combattuto in prima linea la guerra di Resistenza contro il nazifascismo. Lunedì 25 aprile si stava preparando per recarsi con il figlio alla cerimonia organizzata ogni anno dal Comune con gli Alpini e le forze dell’ordine.

«Aveva la sua bella età, ma stava bene e ci stavamo preparando per andare in piazza alla cerimonia – racconta il figlio Ermanno – Era un po’ agitato ed emozionato perché, solo chi come lui ha vissuto la Resistenza e le atrocità della guerra, sa cosa significhi il 25 Aprile. All’improvviso si è accasciato e in pochi minuti se ne è andato».

Il figlio e la famiglia ricordano che era molto riservato e che l’esperienza della guerra e della Resistenza erano sempre nel suo cuore, ma non amava molto parlarne. Negli anni aveva ricevuto medaglie e riconoscimenti.

L’ultimo il 2 giugno 2015 in occasione del 70° anniversario della Liberazione. Il figlio ricorda l’impegno del padre per la libertà: «Papà, come raccontava, preferiva dimenticare tante atrocità che ha visto. Aveva combattuto su più fronti, ma ricordava soprattutto il periodo in Toscana, dove era stato mandato dal Comitato di Liberazione nazionale. Qui aveva combattuto contro i tedeschi in ritirata. Era un uomo intelligente, amava leggere. L’ho visto piangere solo due volte: quando è mancata mia mamma e mentre ricordava la violenza e le atrocità che aveva visto in prima linea in Toscana».

Nelle ultime settimane si informava su quello che sta accadendo in Ucraina, «ben capendo il dolore che quelle popolazioni stanno vivendo».

Manuel Guzzon, presidente provinciale dell’Anpi, ricorda che aveva chiesto la tessera dell’associazione: «Ci stavamo preparando per consegnargli la tessera d’onore, in occasione del suo compleanno. La consegneremo alla memoria ai suoi familiari. Se ne va uno degli ultimi testimoni di quel periodo che ha ridato la libertà all’Italia».

(Simone Rotunno)

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