Albavilla: «Siamo i figli di Ciceri»
E rubano soldi e oro a due pensionati

I due italiani si sono presentati come parenti dell’ex comandante della Polizia locale. «Mi conoscono. Convinti a sfilarsi anelli, catenine e a consegnare i contanti»

Tornano in azione i truffatori: nella mattinata di giovedì 3 marzo è stata derubata una coppia di pensionati con casa in una traversa di via Brianza, sotto la zona del cimitero maggiore del paese.

Per rassicurare le vittime del furto, si sono spacciati per figli dell’ex storico comandante della Polizia locale,Federico Ciceri, in servizio in Comune dal 1989 al 2019, ora in pensione.

Ed è proprio Ciceri, che conosce la coppia vittima del furto con raggiro e che è stato contattato subito dalla famiglia, a denunciare quanto accaduto. I due ultrasettantenni sono comprensibilmente ancora sotto choc per quanto gli è capitato e non vogliono parlare.

È in corso la valutazione del furto, ma secondo una prima parziale ricostruzione, tra oro e denaro contanti si parla di una refurtiva di alcune migliaia di euro, che potrebbe superare anche i 10mila euro.

Il furto con raggiro arriva due mesi dopo un analogo episodio nella frazione di Molena, quando due ultraottantenni erano stati derubati di tutto da un finto polizotto e da un finto tecnico di Como Acqua. Le modalità sembrano le medesime e stupisce la conoscenza del paese e delle sue persone che i ladri hanno dimostrato. I due, italiani e in abiti eleganti, con un fare rassicurante, hanno suonato alla porta della villetta di via Rufo dove abita la coppia di pensionati e, come capita in questa tipologia di raggiri, hanno prima di tutto guadagnato la fiducia della coppia.

«Per rassicurarli e fargli capire che erano persone di cui ci si potevano fidare, hanno detto che erano i miei figli, facendo proprio il mio nome e cognome – racconta l’ex comandante – La coppia si è sentita più sicura: del resto sono stato comandante per vent’anni e prima ancora vigile. La coppia mi conosce e si è fidata sulla parola».

«I due malviventi gli hanno detto di essere stati mandati dal Comune per fare dei controlli sull’acqua perché c’erano dei presunti problemi» ha aggiunto Ciceri. Una volta entrati e accolti, è andato in scena il medesimo copione che succede nei furti con raggiro.

«Li hanno convinti a togliersi anelli, orologi, catenine e tutto quello che di valore indossavano – racconta l’ex comandante – Poi li hanno spinti a farsi dare contanti e altri oggetti di valore che avevano in casa. Davvero una cosa che ha dell’incredibile». I due poi se ne sono andati lasciando marito e moglie derubati e la casa parzialmente a soqquadro.

(Simone Rotunno)

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