Amianto sulle carrozze del metro
Imprenditore erbese sotto inchiesta

Compra 52 vagoni della metropolitana di Milano per demolirli e rivendere i pezzi. Interviene la Polfer e trova tracce di inquinante: la Procura mette l’intera area sotto sequestro

Lui, al magistrato, ha spiegato che non aveva alcuna idea del fatto che nelle carrozze della metropolitana acquistate dalla Atm ci fosse amianto. Che nell’appalto di cessione dei beni, che lo aveva spinto a comprare 52 vagoni ormai fuori uso, così da demolirli per poter riutilizzare e rivendere le parti in metallo, non si faceva alcuna menzione della presenza della fibra minerale causa di mesotelioma e il carcinoma polmonare.

Spiegazioni che, al momento, non hanno evitato a un imprenditore erbese l’accusa di aver illecitamente stoccato, trattato e smaltito rifiuti contenenti amianto. L’inchiesta che la Procura di Como ha appena chiuso parte da un controllo effettuato, nei mesi scorsi, dalla Polfer di Milano nella sede della Draf Metal srl di via Manara.

Controllo nel corso del quale è emerso che alcuni dei vagoni della metropolitana acquistati dalla società erbese e già in parte demolite contengono pannelli di amianto. Stando all’accusa sarebbero una decina le carrozze contaminate e che, quindi, avrebbero dovuto essere smaltite con tutte le precauzioni - e le autorizzazioni - del caso. Precauzioni e autorizzazioni che, nell’ipotesi accusatorio, mancherebbero.

Da qui la decisione di mettere sotto inchiesta l’amministratore unico della società con l’accusa di aver violato le norme in materia ambientale. Nell’inchiesta è finita anche la società stessa, indicata dalla Procura (titolare del fascicolo è il pubblico ministero Pasquale Addesso) quale responsabile dell’illecito amministrativo.

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