Como, esame urgente
ma non si trova mai posto

Effetto pandemia: le strutture sanitarie comasche non in condizione di rispettare il limite delle 72 ore

Anche se si ha in una mano una prescrizione urgenti, anche se si è appena usciti dal pronto soccorso, si riesce a trovare nei tempi utili una visita o un esame.

«Confermo, sono casi quasi quotidiani – dice Gabriele Guaziroli, medico in via Tommaso Grossi – sono saltati i tempi massimi, non c’è più rispetto delle priorità».

«Le ultime visite programmate fissate – spiega Raffaella Petruni, medico in via Leoni – vanno alla primavera del 2022».

Sant’Anna, Valduce, Villa Aprica, le difficoltà sono uguali anche a Cantù e a Erba. Sia chiaro non per tutte le prestazioni. Per alcune però non c’è modo di trovare un appuntamento, Tac, colonscopia, visita cardiologica o nefrologica. Non è solo una questione di ricette con l’urgenza, ci sono prestazioni a Como che sono esaurite fino all’anno prossimo. Mammografie, ecografie, gli esami chieste a trenta o a sessanta giorni slittano a sei mesi. Le stesse difficoltà si registrano anche nei grandi ospedali di Milano. I lettori continuano ad arrabbiarsi perché chi è disposto a pagare per la stessa identica prestazione trova posto il giorno dopo in libera professione dallo stesso specialista e nello stesso centro ospedaliero. È chiaro che il Covid ha avuto un forte impatto, ha prima bloccato e poi rallentato la nostra sanità che è ancora lontana dal volume di prestazioni erogato nel pre pandemia.

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