Dall’incidente alla Nazionale. La seconda vita di Meroni

Lurago Il campione ipovedente ferito due anni fa con il padre a Bellano. Ora i mondiali paralimpici su pista in Scozia. C’è anche l’erbese Colombo

Da quel terribile incidente, nel quale ha rischiato la vita insieme al padre, al riscatto con la convocazione al mondiale di paraciclismo, che si terrà in Scozia dal 3 al 13 agosto.Stefano Meroni, campione nel tandem di paraciclismo, dopo l’incidente del primo luglio di due anni fa, ha deciso di lasciare le gare su strada, ma di non rinunciare alla pista, dove ora porterà i colori dell’Italia, portando Lurago nel gotha del ciclismo mondiale.

Due anni fa il tragico incidente che aveva travolto Stefano, 35 anni, e suo padre Carlo, 65 anni, sul tandem, durante una pedalata di allenamento a Bellano. Un’automobile li aveva travolti. Un impatto tremendo con la parte anteriore del tandem falciata e papà Carlo che da subito versava in condizioni peggiori.

Allenamento

Era stato necessario il trasporto in elisoccorso all’ospedale di Varese: per lui un grave trauma cranico e facciale, condizioni gravi e prognosi riservata, seguita da oltre due settimane di coma e da altre due di terapia intensiva.

Il giovane campione luraghese aveva riportato traumi minori, con una frattura a una spalla e a una mano, ma stava abbastanza bene. Stefano, anche se è sempre stato schivo ai clamori della ribalta, per molti è un esempio e con lui la sua famiglia. È ipovedente grave: la malattia, di origine genetica, è comparsa quando, ancora bambino, frequentava la quarta elementare. Negli anni è via via peggiorata la vista e, come egli stesso commentava dopo le ultime vittorie, è quasi azzerata del tutto.

Nel paraciclismo esprime la sua passione per lo sport, in generale, e per le due ruote, in modo particolare. Superato l’incidente, Stefano è tornato in sella e a fargli da primo tifoso c’è papà Carlo, sempre col sorriso, uomo di grande cordialità e umanità.

«Ho ancora paura a uscire su strada, per questo ho scelto di puntare sulla pista – racconta – In Scozia gareggerò nel chilometro da fermo e nelle gare di velocità individuale e a squadre. Ora la mia guida è Francesco Ceci, grande campione, col quale mi sono preparato per gareggiare al meglio delle mie possibilità».

Ceci, classe 1989, di Ascoli Piceno, è specialista delle discipline veloci, ha conquistato numerosi titoli italiani open tra keirin, velocità, chilometro a cronometro e velocità a squadre, e più volte ha« rappresentato la nazionale italiana ai campionati del mondo. Con Stefano ai mondiali anche la giovanissima, Chiara Colombo, 19 anni, di Erba, che gareggerà nelle gare al femminile, sempre su tandem. «Saranno davvero giorni di fatica, ma sarà anche una bellissima esperienza – commenta il campione – Non vedo l’ora di essere in pista». Un passo alla volta con uno sguardo anche alle Paralimpiadi a Parigi, il prossimo anno.

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