Erba, la processione del Masigott
Don Bruno sacerdote da 50 anni

Niente cuccagna e niente spettacoli, ma Erba non ha rinunciato ieri alla tradizionale sagra del Masigott, mantenendo intatta la sua storia e le sue tradizioni.

Cuore della festa, come ogni anno nel terzo fine settimana di ottobre, piazza Mercato e l’antica chiesa di Sant’Eufemia. Festa simbolo della storia religiosa e civile di Erba, che ricorda lo spostamento della chiesa parrocchiale dall’antica Sant’Eufemia alla più recente prepositurale di Santa Maria Nascente, la festa del Masigott da sempre unisce storia, religiosità, divertimento e senso di appartenenza.

La chiesa di Sant’Eufemia, cuore di Incino, è stata per secoli cuore religioso di tutte le parrocchie del circondario che facevano parte appunto della Pieve d’Incino. Nel 1906 Incino fu unita, a livello amministrativo, definitivamente a Erba.

Il programma religioso non ha subito variazioni: momento clou domenica 17 ottobre in una mattinata baciata dal sole, con la processione che è partita dalla prepositurale e ha attraversato il cuore della città: attraverso Corso XXV Aprile e via Volta, la processione si è portata verso la plebana di Sant’Eufemia.

A guidare la processione e la messa, che si è tenuta nella splendida cornice del sagrato romanico, è stato don Bruno Borelli, vicario della comunità pastorale erbese e guida della chiesa di San Maurizio, accompagnato dal prevosto, monsignor Angelo Pirovano.

Don Bruno ha così ricordato con gli erbesi i suoi 50 anni di ordinazione sacerdotale. Non è mancato anche il dolce Masigott, preparato come da tradizione dalla pasticceria Sartori. Per la festa in grande stile bisognerà attendere il prossimo anno, ma la voglia di stare insieme si è fatta sentire in tutto il fine settimana.

(Simone Rotunno)

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