Erba, il museo delle meraviglie
Nel segno di Ezio Frigerio

Tanti all’Excelsior per ricordare il grande scenografo scomparso

«Porteremo i visitatori nella mente di Ezio Frigerio, ripercorreremo la storia del territorio come fosse una sua scenografia con materiali e tecnologie innovative».

Tanti amici si sono ritrovati sabato 26 febbraio al teatro Excelsior per ricordare la vita e le opere del grande scenografo, a poche set timane dalla sua scomparsa. È stata l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo sogno di Frigerio, il “suo” museo che troverà casa a Villa Candiani.

Un progetto che ha portato avanti con la moglie Franca Squarciapino, l’architetto Marco Castelletti e Roberto Carraro della Carraro Lab, società specializzata in allestimenti digitali. Ora che il maestro non c’è più, toccherà a loro portare avanti quel sogno.

«So che Ezio ci sta spiando - ha detto Castelletti - per assicurarsi che l’allestimento del museo proceda. Il suo contributo è stato fondamentale, sono convinto che sarebbe stato anche un grandissimo architetto: frequentò delle lezioni universitarie a Milano, ma lasciò presto. Credo che la facoltà di architettura fosse troppo piccola per il suo genio».

Castelletti ha lasciato la parola a Carraro. La sua società ha una grandissima esperienza nel settore digitale, con allestimenti che spaziano dalle mostre alla Biennale a Expo 2015: a Erba dovrà aiutare i visitatori a entrare nella mente di Frigerio.

«Ezio e Franca ci hanno ospitato per un anno - ha ricordato - ed è stato un rapporto molto intenso. Lo abbiamo ascoltato tanto, per capire cosa volesse realizzare a Villa Candiani, insieme a lui abbiamo realizzato un progetto innovativo, un museo inclusivo capace di stupire e di attirare le giovani generazioni».

L’allestimento sarà distribuito su tre livelli. «Al piano terra troveranno posto le opere che fanno parte della sua collezione artistica donata alla città. Non sarà una mostra tradizionale, sarà il bosco dell’arte contemporanea raccontata da Ezio Frigerio: ha scritto lui tutti i testi, sarà direttamente lui a dialogare con gli artisti esposti. I dipinti saranno immersi in un ambiente sonoro, con musiche e rumori naturali, voci evocative».

Al primo piano ci sarà una grande sala sulle opere di Frigerio. «Il visitatore potrà immergersi nelle sue scenografie più celebri, realizzate per i grandi teatri mondiali: La Scala di Milano, l’Opéra di Parigi, il Metropolitan di New York, il Bolshoi di Mosca e altri ancora. Una prima lista scritta dal maestro prevede la ricostruzione virtuale di sette scenografie, vedremo quali si riusciranno a realizzare».

Un’altra grande sala, chiamata “la corte del mago”, sarà dedicata alla storia di Erba attraverso scenografie immersive con ricostruzioni animate. «Sarà la storia del Novecento vista attraverso la storia della città di Erba, racconteremo la città di Frigerio secondo la sua sensibilità e come fosse una scenografia».

Il maestro ha individuato alcuni momenti salienti da rivivere: l’arrivo del treno nel 1878, il tram rovesciato nel 1906, l’arrivo del gas nel 1926, il primo concorso ippico, gli aerei da turismo che decollavano da qui nel 1930, l’apertura dell’officina Meroni, la costruzione del Monumento ai Caduti di Giuseppe Terragni, l’apertura del teatro Licinium e il bombardamento del 1944.

Per questa sala verranno reinterpretate alcune soluzioni tecnologiche già utilizzate da Carraro Lab per M9, il museo tecnologico di Mestre. «Grande spazio avranno i touch screen, l’interazione con il visitatore è la parte fondante del progetto. Lo spettatore diventerà spett-attore». All’ultimo piano spazio al gabinetto dei disegni. Qui troveranno spazio i costumi di Squarciapino, plastici e bozzetti per ripercorrere la storia del sodalizio artistico fra Frigerio e la moglie.

Sarà un museo erbese e lombardo, ma anche internazionale. «Porteremo Ezio Frigerio nel metaverso, per usare termine di moda. Online sarà disponibile una riduzione digitale del progetto, fruibile in tutto il mondo».

Alla cerimonia presentata da Giorgio Mauri sono intervenuti il sindaco Veronica Airoldi, il critico cinematografico Marco Vallore, il regista teatrale spagnolo Lluís Pasqual, il giornalista e scrittore Emilio Magni, lo scrittore e poeta Basilio Luoni, l’attrice Rosanna Pirovano e il maestro Stefan Coles dell’Accademia Europea che ha allietato i presenti con due intermezzi al violino.

(Luca Meneghel)

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