Erba, nessuno in quarantena
Non succedeva da 64 giorni

Ma il sindaco Veronica Airoldi ammonisce: «Abbiamo subito ferite gravissime, facciamo in modo che non si riaprano»

Per la prima volta dopo 64 giorni non si registra alcun erbese in quarantena a seguito di contatti ravvicinati con i malati di Covid-19. Uno spiraglio di luce che fa il paio con le curve stabili dei contagiati e dei morti, oltre che con quella crescente dei guariti, senza contare i dati positivi che arrivano dall’ospedale Sacra Famiglia che conta sempre meno ricoverati.Per interpretare i numeri, non va dimenticato che la città di Erba arriva dal mese di aprile più tragico dai tempi della Seconda guerra mondiale: trenta giorni nei quali i cittadini hanno visto aumentare a ritmo esponenziale il numero dei contagiati, delle persone in quarantena e dei morti, 42 persone che hanno lasciato questo mondo senza neppure un funerale.

Poi è arrivato il mese di maggio che ha portato un barlume di speranza. Il 12 maggio per la prima volta dopo 64 giorni, il numero delle persone in quarantena è sceso a quota zero (un dato confermato il giorno seguente): il primo di aprile, per dare un metro di paragone, erano 47 i cittadini costretti in casa dopo aver avuto contatti con amici o familiari contagiati.

«I numeri stanno migliorando - afferma il sindaco Veronica Airoldi - ma non vorrei mai che passasse un concetto sbagliato: dobbiamo tenere alta la guardia. E non dimentichiamo mai che questa emergenza ha lasciato una ferita profonda nella nostra città, decine di morti e centinaia di contagiati. Non riapriamo questa ferita, facciamo attenzione».

(Luca Meneghel)

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