Erba, no ambientalista al cemento
Il sindaco: in parte hanno ragione

La campagna del circolo Ilaria Alpi sulle nuove costruzioni nelle aree verdi. Airoldi: «Osservazioni comprensibili, ma il Piano non l’ho fatto io»

A Incasate spunteranno sei villette e due palazzine, ma i prati lasceranno spazio alle case anche in altre frazioni. A lanciare l’allarme è il circolo ambiente “Ilaria Alpi”: «Basta consumo di suolo, a Erba siamo pieni di aree dismesse da recuperare». Il sindaco Veronica Airoldi ricorda però di aver ereditato questo Piano di governo del territorio (Pgt): «Non possiamo cambiarlo oggi, la mia amministrazione ha fatto il possibile per garantire il recupero dell’esistente e frenare il consumo di suolo». Gli ambientalisti stanno per lanciare una campagna sui social. Pgt alla mano, dicono i rappresentanti del circolo, ci sono altri tre prati destinati a scomparire: in via San Maurizio, in via Valassina (Arcellasco) e in via Monti (Crevenna). In tutti i casi, i progetti prevedono la realizzazione di villette: il primo cantiere a partire sarà quello di via Galilei, che ha ottenuto tutte le autorizzazioni del caso. «La nostra richiesta - spiega Roberto Fumagalli, presidente del circolo ambientalista - è di azzerare le previsioni di nuove edificazioni. Non si tratta di fermare l’edilizia, che potrebbe concentrarsi sulle riqualificazioni degli edifici esistenti a partire ovviamente dalle aree dismesse del centro, per le quali chiediamo però di scongiurare speculazioni edilizie». La campagna del circolo vedrà la contrapposizione fotografica tra i prati vergini e gli edifici dismessi: «L’obiettivo è far emergere forti contraddizioni in materia urbanistica». Il primo cittadino non si sottrae al confronto. «Sono osservazioni che per alcuni aspetti posso comprendere - dice Airoldi - ma non possono essere recepite in questa fase. Il Pgt vigente risale a diversi anni fa, poco prima delle elezioni è stato oggetto di una variante e nel nostro programma elettorale non abbiamo previsto un’ulteriore modifica. Ho detto più volte che quel documento contiene delle criticità, la prossima amministrazione potrebbe certo prevedere una variante o pensare a un nuovo Pgt, ma dichiarandolo prima in campagna elettorale». Quanto ai quattro terreni citati, continua Airoldi, «i proprietari hanno acquisito dei diritti che non si possono cancellare con un colpo di spugna, non sarebbe certo corretto. In tutti i casi, a partire proprio da via Galilei, si tratta poi di progetti poco invasivi: non sono mai grosse costruzioni e non mancano compensazioni per il pubblico». Passando alle aree centrali, conclude Airoldi, «al di là della provocazione non possiamo certo dire noi ai proprietari se e quando riqualificare. Come amministrazione abbiamo lavorato sempre per la riduzione del consumo di suolo: abbiamo recepito al massimo le leggi regionali, prevedendo costi di costruzione più alti per chi edifica su suolo vergine e forti sgravi per il recupero. Non manca poi il controllo sui progetti per verificare che vengano sempre rispettate le previsioni del Pgt».

(Luca Meneghel)

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