Le Iene contro Pietro Castagna
Assalto con microfono in centro

Il figlio di una delle vittime accusato in pubblico: «In cella due innocenti»

Como

A 11 anni di distanza dalla strage di Erba, la trasmissione di Italia Uno Le Iene sembra interessata a rimestare voci, suggestioni ed echi complottisti che mettono in dubbio la colpevolezza di Rosa e Olindo. E così, ieri, si è presentata in città una troupe per tendere quello che è sembrato un a tutti gli effetti un agguato nei confronti di Pietro Castagna, che nella strage della corte di via Diaz ha perso la madre, la sorella e il nipotino. Ma che, nella nuova campagna di stampa innocentista, viene letteralmente trascinato sul banco degli imputati e incredibilmente - oltre che immotivatamente - additato come possibile “pista alternativa” a quella dei coniugi killer (condannati in via definitiva all’ergastolo).

Ieri pomeriggio Pietro Castagna, che stava andando a lavorare nel negozio che si trova in centro storico, in via Paolo Carcano, è stato abbordato dalla troupe de Le Iene con “domande” provocatorie del tipo: «Sa che ci sono due innocenti in carcere?». O ancora: «Come mai avete fatto sparire subito la Panda di sua madre?». E avanti di questo passo: «Perché ha cambiato versione su dov’era quella sera?». Laddove ben 26 giudici (tra indagini e udienza preliminare, corte d’Assise di primo e secondo grado, corte di Cassazione, corte d’Appello sulla richiesta di riapertura del caso, di nuovo corte di Cassazione) si sono pronunciati per l’esistenza di prove concrete, schiaccianti, univoche e concordanti sulla colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, Le Iene - pare intuire dal tenore delle “domande” rivolte all’incolpevole Castagna - avrebbero sposato la tesi innocentista (di cui uno dei massimi sponsor è il poliedrico Azouz Marzouk, convinto colpevolista fino a quando non è stato protagonista di una più che pubblicizzata inversione di rotta alla vigilia della Cassazione).

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