Ordine del tribunale
Sfollati i canguri
dall’Isola dei Cipressi

Il proprietario della colonia di “wallabies” condannato a pagare una ammenda di 14mila euro. Il giudice affida alla Forestale i marsupiali confiscati

Si complica il futuro dei piccoli canguri dell’Isola dei Cipressi di Pusiano.

Ieri mattina, il tribunale di Como ha condannato Gerolamo Gavazzi, 73 anni, proprietario dell’isola, al pagamento di una ammenda di 14mila (contro i 10mila invocati dalla Procura) per violazione dell’articolo 6 della legge 150 del 1992, che disciplina i reati concernenti l’applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione.

Soprattutto, però, il giudice ha disposto la confisca dei canguri e la loro assegnazione diretta al Corpo forestale dello Stato, respingendo una esplicita richiesta avanzata in questo senso da Gavazzi che chiedeva che gli animali, i piccoli wallabies che ormai tutti conoscono bene, rimanessero lì dove sono.

L’isola, del resto, li ha accolti e li accoglie da anni, anche dopo che, nel mese di ottobre del 2014, il Corpo forestale dello Stato intervenne su segnalazione di un vicino consegnando alla Procura una lunga informativa in cui si contestava al proprietario dell’isola di non avere mai richiesto alcuna autorizzazione per la detenzione dei marsupiali. Venne fuori, nei giorni seguenti - e dopo che la Forestale aveva affidato la custodia degli animali sequestrati allo stesso Gavazzi, di fatto mantenendoli sull’isola - che nei vent’anni trascorsi dalla loro introduzione a Pusiano, i wallabies avevano smesso di essere una specie animale “qualunque” ed erano diventati specie animale protetta. Nel frattempo però all’isola era stata riconosciuta, nel 2015, la qualifica di zoo, etichetta che aveva fatto sperare nel buon esito della vicenda.

Ora la palla torna a Gavazzi, che quasi certamente impugnerà la sentenza, quantomeno per cercare di ottenere un pronunciamento più favorevole sulla custodia degli animali.

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