Professoressa vinta dal male a 48 anni
L’audio d’addio nella chat della classe

Sara Barbieri insegnava al liceo “Porta”: lascia una figlia adolescente, mamma e sorella. «Sono serena perché il Signore mi sta aspettando». Ieri i funerali dai Passionisti a Carpesino

«Ci ha resi migliori, il paradiso merita una persona come lei. È stata una mamma, un’insegnante e una maestra di vita».

Bastano alcune delle parole lette dai suoi ragazzi, la classe 5B dell’Istituto Porta di Erba, per capire l’importante eredità che lascia Sara Barbieri. La docente di matematica e fisica del liceo di Erba è scomparsa dopo una malattia all’età di 48 anni mercoledì, ieri il funerale dai Padri Passionisti a Carpesino con oltre cento persone presenti. Molti i ragazzi dell’istituto, ma anche tanti docenti e amici dell’insegnante.

Sara lascia una figlia di 16 anni, Ludovica, la mamma Laura volontaria a Radio Mater come impiegata e la sorella Marta. Solo alcuni giorni fa aveva voluto salutare con un messaggio audio i suoi studenti nella chat di classe, raccomandando loro di rimanere sereni e tranquilli.

La donna di Caslino d’Erba si era avvicinata alla casa dei padri a Carpesino e qui era solita pregare come ha spiegato padre Livio Pagani durante il funerale: «Mi colpiva il modo in cui seguiva la messa, con le mani giunte in silenzio, sembrava una Madonna – ha spiegato il religioso -. La iniziai a conoscere così, poi la ritrovai al Valduce di Como dove sono in cura anch’io per lo stesso motivo, chiesi di poterla vedere e alla fine convinsi il personale a fare uno strappo alla regola. Parlammo per mezz’ora e poi ci scambiammo i numeri di telefono e ci sentimmo più volte. Volevo consolarla ma era lei che aveva voluto sentire i miei problemi, era nata una empatia particolare legata alla sofferenza. La sofferenza scava e ti porta a riqualificare la vita».

A celebrare il funerale il superiore dei Passionisti padre Gianluca Garofalo: «L’ultima volta che l’ho vista le ho dato i sacramenti e le ho chiesto: «Sara sei serena?», lei mi ha risposto: «Sì, sono Serena il signore mi sta aspettando».

Il momento più toccante dell’ultimo saluto a Sara la lettera dei ragazzi della 5B letta da uno di loro: «Buongiorno “prof”, grazie per quello che ci ha insegnato soprattutto a livello umano. Come una mamma ci ha presi per mano e accompagnati in questi anni. Aveva la capacità speciale di parlare al cuore delle persone. Ci raccontava come si fosse appassionata alle sue materie. E’ riuscita a dimostrarci il suo amore anche in un momento di fragilità. Sappiamo che ci guarda da lassù, il paradiso merita una persona come lei».

L’alunno ha letto anche alcune parole dei colleghi: «Seguivi le tue classi con passione, eri dolce e impegnata, attenta e vigorosa. Mancherai a tutti»,

Giovanni Cristiani

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