Reddito di cittadinanza e lavoro nero
Due denunciati, maxi multe ai locali

Hanno incassato dallo Stato 2.310 euro però facevano i camerieri a Canzo e Bellagio

Lavoravano in nero a Bellagio e Canzo, intanto incassavano il reddito di cittadinanza.

La compagnia erbese della Guardia di finanza ha denunciato alla Procura due trentenni: complessivamente hanno ottenuto 2.310 euro di sussidi relativi ai mesi di aprile, maggio e giugno. In Valassina i finanzieri hanno individuato altri quattro lavoratori in nero, oltre a numerosi scontrini e ricevute fiscali irregolari.

La notizia è stata resa nota dalla Guardia di finanza di Como a seguito delle indagini compiute dalla compagnia erbese guidata dal capitano Davide Malvestuto Grilli. Nelle settimane precedenti i finanzieri hanno controllato numerose attività commerciali in tutto il Triangolo Lariano, da Canzo a Bellagio passando per Asso e Valbrona.

Sei irregolari

Sul territorio sono stati individuati complessivamente sei lavoratori in nero. Due di loro, si tratta di due uomini trentenni residenti a Valbrona e a Bellagio, sono stati denunciati per violazione dell’articolo 7 del decreto legge istitutivo del reddito di cittadinanza (decreto numero 4 del 28 gennaio 2019): da aprile percepivano il reddito voluto dal vicepremier Luigi Di Maio, intanto lavoravano come camerieri in nero in due attività ricettive a Canzo e a Bellagio. Stando ai rilievi effettuati dai finanzieri, i due avrebbero incassato complessivamente 2.310 euro di sussidi relativi ai mesi di aprile, maggio e giugno 2019: ora rischiano la reclusione da uno a tre anni. I datori di lavoro verranno sanzionati con multe variabili dai 2.160 a 12.960 euro. Nel corso delle indagini, oltre ai lavoratori in nero, i finanzieri hanno riscontrato numerose irregolarità legati a scontrini e ricevute fiscali emesse dagli esercizi commerciali.

Il primo abuso legato al reddito di cittadinanza in Provincia di Como (e forse a livello regionale) è stato portato alla luce alla fine di giugno dalla Compagnia di Olgiate Comasco: a Carbonate un uomo di 40 anni è stato denunciato per aver chiesto il sussidio all’Inps, nonostante lavorasse in nero in un’autofficina.

La pensione “saltata”

Pochi giorni fa, a Como, i finanzieri hanno individuato un ambulante che impegnava un lavoratore in nero: a pagarne le conseguenze è stata l’anziana madre, che non riceverà più la pensione di cittadinanza.

Duro il commento del consigliere regionale Raffaele Erba, esponente comasco di quel Movimento 5 Stelle che tanto si è battuto per l’istituzione del reddito di cittadinanza. «Il reddito - ricorda Erba - è un sostegno importante per chi non possiede uno stipendio dignitoso. L’uso furbesco di questa misura equivale ad approfittarsi subdolamente dell’ammortizzatore sociale e sottrarlo a chi invece si trova in difficoltà».

Sul reddito di cittadinanza, per Erba, «non si deve scherzare: sono previste pene molto severe ed è giusto ricordarle sia a chi ne usufruisce sia ai datori di lavoro compiacenti».n 
Luca Meneghel

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