Strage di Erba, Azouz torna in Italia
Ma vuole soldi per farsi intervistare

È a Lecco con la famiglia, ma già divampa la polemica

L’immancabile selfie sorridente e l’annuncio via social: Azouz Marzouk è tornato in Italia. L’uomo che nella strage di Erba ha perso figlio e moglie, ha finito di scontare il periodo di espulsione dall’Italia conseguente al patteggiamento a 13 mesi per spaccio di droga di undici anni fa. Atterrato a Milano, Marzouk si è poi trasferito a Lecco assieme alla sua famiglia: «Non so ancora dire quanto resterò» ha detto sinteticamente a chi lo ha contattato ieri.

Neppure il tempo di rimettere piede in Italia, e già l’uomo protagonista della clamorosa inversione a “u” sui responsabili della strage - da fervente colpevolista ad appassionato innocentista - è riuscito a far discutere di sé. Merito - si fa per dire - di una mail girata a diverse redazioni di testate italiane (tra cui La Provincia) a nome e firma di Ombretta Panizzari.

«Azouz Marzouk torna in Italia - si legge - Potete rivolgervi a me, se interessati, per concertare i termini economici per rilascio di esclusive o interviste basate sulle dichiarazioni che farà in Tribunale al fine di far scarcerare Olindo e Rosa, ingiustamente condannati». Tradotto: volete un’intervista con Marzouk? Pagate. Contattata direttamente, Ombretta Panizzarsi conferma.

L’avvocato di Marzouk, Simone Bergamini, ha confermato che Ombretta Panizzari «è una persona che conosco molto bene e alla quale ho dato incarico di gestire l’agenda di Marzouk. I termini economici? Non ha ricevuto certo un incarico da me su pagamenti per rilasciare interviste».

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