Crisi alla Leutenda:
40 in cassa integrazione

Faloppio: problemi per l'azienda specializzata in tessuti per tendaggi e arredamenti. Impresa che in tempi floridi aveva raggiunto fatturati di circa 13 milioni di euro. Le prime difficoltà della Leutenda risalgono al 2007 con una perdita di fatturato pari al 35 per cento sul 2006.Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 la situazione aziendale si è ulteriormente aggravata per la situazione generale che ha portato ad una ulteriore perdita di volumi e fatturato

FALOPPIO Aria di crisi alla tessitura Leutenda Spa, di via Roma, a Gaggino Faloppio, specializzata in tessuti per tendaggi e arredamenti. Azienda che in tempi floridi aveva raggiunto fatturati di circa 13 milioni di euro. Le prime difficoltà della Leutenda risalgono al 2007 con una perdita di fatturato pari al 35 per cento sul 2006. I tempi difficili hanno avuto ripercussioni sulla manodopera, tant’è che dai 78 occupati del 2007, a seguito delle procedure di mobilità, si è passati a 58. Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 la situazione aziendale si è ulteriormente aggravata per effetto della crisi generale che ha portato ad una ulteriore perdita di volumi e fatturato. Da aprile il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, applicata a rotazione fino allo scorso agosto, che ha permesso un’attività sostanzialmente al 60 per cento. Oggi i dipendenti in cassa integrazione straordinaria sono circa una quarantina. «Per cercare in qualche modo di uscire dalla pesante crisi - afferma Gloria Paolini, segretario generale Femca -, la proprietà all’inizio del 2009 ha cercato collaborazioni con altre aziende del settore per consolidare il mercato ancora esistente. I contatti però non si sono concretizzati e dopo un confronto serrato è stato raggiunto un accordo sindacale per una richiesta di crisi aziendale che scadrà ad aprile 2010. Nel frattempo la Leutenda ha ripreso le trattative allacciando contatti con un’azienda piemontese specializzata nella fabbricazione di tendaggi, contatti che stanno andando avanti e che si potrebbero concludere entro la scadenza della cassa integrazione straordinaria. Come sindacato, abbiamo spinto l’azienda sul percorso di cassa straordinaria per avere un anno di tempo utile a gestire le ricadute occupazionali che potrebbero scaturire dalle trattative aperte».

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