Il sindaco di Cernobbio
ancora a processo

Non ha tempo di festeggiare l’assoluzione della Cassazione nella vicenda delle multe del Consorzio Breggia-Lario che già deve prepararsi a difendere da una nuova accusa: il "furto" della spiaggetta del Garòvo, alla foce dell’omonimo torrente di fronte a Villa d’Este. Inizia martedì, a Como, il processo a carico del sindaco di Cernobbio Simona Saladini (imputata di omesso controllo) e di altri otto imputati

CERNOBBIO Non ha tempo di festeggiare l’assoluzione della Cassazione nel processo per le multe del Consorzio Breggia-Lario che già deve prepararsi a difendere da una nuova accusa: il "furto" della spiaggetta del Garòvo, alla foce dell’omonimo torrente di fronte a Villa d’Este. Inizia martedì, a Como, il processo a carico del sindaco di Cernobbio Simona Saladini (a processo per omesso controllo) e di altri otto imputati: l’amministratore delegato di Villa d’Este Jean-Marc Droulers, l’ingegnere Bruno Capsoni (consulente al dragaggio), i funzionari comunali Antonella Pinto e Paola Cavadini, i responsabili del Consorzio del Lario e dei laghi minori Alessandro Falanga e Antonino Sidoti (l’ente che per conto dei Comuni gestisce il demanio lacuale) e gli esecutori materiali dell’intervento, Massimilano Pisu e Marco Ghirlandini, titolari dell’azienda che compì il lavoro.
La vicenda è nota e riguarda l’inchiesta del pm Simone Pizzotti sulla scomparsa della spiaggetta con vista sul Grand’Hotel, dragata ed eliminata in tre giorni di lavoro nella primavera del 2007. Secondo la procura e il Corpo forestale dello Stato la spiaggia fu cancellata abusivamente, senza autorizzazione e aggiustando a posteriori alcuni rilevamenti sbagliati. Gli imputati, dal canto loro, respingono ogni addebito e assicurano battaglia.

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