Rifiuti, cambiano le regole
Cinque bidoni e una stangata

I primi bidoncini e i primi sacchi saranno ritirati dal prossimo mese di giugno, quando scatterà formalmente la rivoluzione nella raccolta dei rifiuti, inserita nel maxi appalto (di oltre 82 milioni di euro per sette anni) assegnato il prossimo 12 gennaio

COMO - I primi bidoncini e i primi sacchi saranno ritirati dal prossimo mese di giugno, quando scatterà formalmente la rivoluzione nella raccolta dei rifiuti, inserita nel maxi appalto (di oltre 82 milioni di euro per sette anni) che verrà assegnato il prossimo 12 gennaio con l’apertura delle buste con le offerte. Una rivoluzione che vedrà, anche a Como, la raccolta dell’umido, l’addio alle campane del vetro e la suddivisione tra carta e plastica con l’obiettivo, come precisa l’assessore all’Ecologia Diego Peverelli «di arrivare a una percentuale di raccolta differenziata di oltre il 55%». «Il contenuto del bando - aggiunge - è molto avanti per una città delle dimensioni di Como. Un conto, infatti, è differenziare così tante frazioni in paesini, ben altra cosa farlo in un capoluogo di provincia». Il bando di gara (pubblicato anche sul sito internet del Comune) è la conseguenza di una delibera di indirizzo votata dal consiglio comunale su proposta di Paco che si è dichiarato «soddisfatto» per l’avvio delle procedure. Contestualmente aumenterà anche la Tarsu, fino al 24% in due anni.

A domicilio verranno raccolte
- in altrettanti contenitori quindi - cinque tipologie di rifiuti rispetto alle attuali due. Una famiglia media avrà il sacco nero (per la frazione secca, indifferenziata) con due ritiri settimanali, e con la stessa frequenza ma nei sacchetti biodegradabili la frazione umida (scarti di cucina, frutta, verdura, uova, pesce, carne, ossa, avanzi, fondi di caffè). Un giorno alla settimana verrà ritirata carta/cartone, plastica insieme con altri imballaggi (flaconi e bottiglie) e anche barattoli in alluminio insieme con le bottiglie di vetro. Questo significa che le campane del vetro spariranno completamente. Complessivamente (tra piattaforma e domicilio) verranno raccolte 21 diverse frazioni di rifiuti, 11 delle quali sono di nuova introduzione. L’azienda che vincerà la gara di appalto per quanto riguarda il vetro e l’umido fornirà ai comaschi apposite pattumierine e cassonetti per le utenze più grandi.

Prevista sia meccanica che manuale la pulizia delle strade, anche con la possibilità per l’amministrazione di richiedere il lavaggio notturno. Il servizio dovrà prevedere a regime (2011) l’utilizzo minimo di sei spazzatrici rispetto alle attuali quattro). Per quanto riguarda i tombini sono previsti 6mila interventi l’anno con la possibilità di aggiungerne a richiesta altri 2mila con invio delle squadre entro 24 ore. È il servizio ad aumentare il costo della Tarsu fino al 24% in due anni. Più del 50% dell’aumento è infatti dovuta alle modifiche e all’incremento della pulizia stradale. Nel bando di gara è prevista, ovviamente, anche la gestione della piattaforma ecologica con la definizione degli orari minimi di apertura. Le famiglie avranno ciascuna una tesserina magnetica e accederanno soltanto con quella. C’è però un giallo che riguarda proprio la piattaforma. Il bando impone infatti che sia sul territorio comunale (per essere facilmente raggiungibile dagli utenti), ma non sono previsti spazi dove poterne costruire una nuova oltre a quella della Guzza (di proprietà di Econord, però). Questo vorrebbe dire che se un soggetto diverso da Econord vincesse la gara, dovrebbe concordare con l’azienda proprietaria della piattaforma un canone d’affitto. Nel nuovo Pgt dovrebbe essere prevista anche un’area per la piattaforma, ma attualmente non è così e l’iter è tutt’altro che breve.

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