Chiude l'ultima cartiera
Mobilità per 20 lavoratori

Maslianico: nella valle del Bregglia cessa la produzione la Nuova Edart (ex San Marco) tra via Burgo e via Roma, un brutto colpo per l’economia e l’occupazione nella zona oltre che per la memoria collegata alla carta e sue lavorazioni. Finisce un’epoca che ha avuto momenti di gloria con maestri cartai e cartotecnici ovunque apprezzati

MASLIANICO Cessa l’ultima azienda cartaria della Valle del Breggia, la Nuova Edart (ex San Marco) tra via Burgo e via Roma, un brutto colpo per l’economia e l’occupazione nella zona oltre che per la memoria collegata alla carta e sue lavorazioni, compresa la progettazione e la costruzione di macchinari per cartiere, attività pure scomparsa dalla mappa industriale della zona. Finisce un’epoca che ha avuto momenti di gloria con maestri cartai e cartotecnici ovunque apprezzati. Per trovare una continuità della tradizione sarà necessario varcare l’oceano e raggiungere Chimbote, un luogo povero del Perù, dove a fin di bene, un gruppo di volontari con la guida di Angelo Moncini, è stata fondata una cartiera destinata a produrre carta a mano di pregio. La cessazione della cartotecnica di via Burgo avverrà con il prossimo gennaio, dal momento che la Nuova Edart che possiede un grosso polo cartotecnico a Montecatini, il maggiore d’Italia con circa 200 dipendenti, ha deciso di tagliare il ramo d’azienda maslianichese rilevato nel 2003 dalla Cartaria San Marco nel momento in cui Angelo Moncini aveva deciso di cedere la fabbrica assicurando al personale la continuità dell’occupazione. Un presupposto che a distanza di sei anni viene ora a mancare con la messa in mobilità di una ventina di persone e il rientro a Montecatini di alcuni altri dipendenti. La produzione della fabbrica maslianichese, l’ultima rimasta dopo la chiusura avvenuta nell’anno 2000 di un’altra azienda storica, la Carlo Carcano &. Fratello fu Cipriano» nella centralissima via Roma, era diminuita per effetto dei cambiamenti dei tempi, delle mode e dei mezzi di comunicazione. Venivano infatti messe sul mercato carta da lettera di lusso con buste foderate, biglietti d’auguri di gran classe, partecipazioni matrimoniali di eccezionale pregio, biglietti da visita su carta a mano  accuratamente ritagliata.
«La ditta era stata fondata dalla mia famiglia in un’epoca in cui la carta da lettera e i biglietti di lusso godevano di particolare prestigio – ricorda con nostalgia Moncini – poi i tempi sono cambiati rapidamente. La carta da lettera per scritture a mano la usano ben pochi, messa in un angolo dalla posta elettronica via computer, gli auguri vengono inoltrati con messaggini sui cellulari, i matrimoni continuano a diminuire per effetto dell’incremento delle convivenze, i biglietti da visita sono passati di moda e vengono sostituiti da altri strumenti di comunicazione».

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