Intossicati a cena
In undici in ospedale

Paura nella villa di un industriale a Minoprio: il cattivo funzionamento di un boiler ha diffuso monossido di carbonio. Tutti i commensali in ospedale, dimessi dopo le cure.

MINOPRIO A tavola dovevano essere undici, ma s’è aggiunto un ospite sgradito, il monossido di carbonio. Risultato, una notte in ospedale e un’esperienza decisamente sgradevole per i commensali.
Teatro dell’episodio, che avrebbe potuto avere conseguenze persino più gravi, una villa in via Cascina Ronchi a Minoprio. Una domenica sera poco prima di Natale, una cena tra amici, nessuna segnale che qualcosa non andasse per il verso giusto. E invece.
Invece poco prima delle 22 la moglie del padrone di casa, Umberto Zamaroni – industriale molto noto in quanto titolare della Fiorete, a Fino Mornasco, azienda che produce tessuti per tendaggi e arredamento, e alla fine degli anni Ottanta presidente dell’Unione industriali di Como – che si trovava in cucina, ha iniziato ad accusare un senso di malessere. «Qualche capogiro, senso di nausea – spiega Zamaroni – sintomi che poi si sono manifestati via via in tutti i presenti, ma non abbiamo capito subito quale potesse essere il motivo di questo improvviso disagio, visto che il monossido di carbonio è inodore». Per questo hanno chiamato il 118 e in tutti e undici, padroni di casa e ospiti, sono stati riscontrati i sintomi tipici dell’intossicazione da monossido di carbonio. Da qui il trasporto immediato al pronto soccorso dell’ospedale di Cantù e a quello del Sant’Anna di Como per essere visitati e per effettuare accertamenti sul loro stato di salute. Per qualcuno si sarebbe resa necessaria una terapia con ossigeno e per altri persino in camera iperbarica, ma fortunatamente nessuno ha riportato gravi conseguenza, e già ieri mattina tutti erano stati dimessi.

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