Muro, il Comune cambia idea
Una barriera sul parapetto

Dopo l’addio al muro, si va anche verso l’addio alle paratie mobili. Nel consiglio comunale straordinario di lunedì sera il responsabile del procedimento, l’ingegner Antonio Ferro, ha parlato di una «nuova soluzione»

COMO - Dopo l’addio al muro, si va anche verso l’addio alle paratie mobili. Nel consiglio comunale straordinario di lunedì sera il responsabile del procedimento, l’ingegner Antonio Ferro, ha parlato di una «nuova soluzione» che, come ha detto lui stesso in aula, «consiste nello spostamento della funzione di difesa sulla sponda delle vasche, utilizzando la tipologia già individuata per i moli di piazza Cavour, ovvero l’inserimento in corrispondenza del parapetto in ghisa, realizzato con la tipologia tradizionale di guide in cui possono essere inseriti panconi mobili, da mettere in opera manualmente».

In pratica una serie di lastre alte circa trenta centimetri e larghe dieci che possono essere sovrapposte creando una barriera artificiale ed evitando di tagliare in due la passeggiata. Secondo i calcoli effettuati dai tecnici, in 17 ore è possibile avere il montaggio totale delle barriere che consentirebbero una protezione totale dalle esondazioni.
Una soluzione intuitiva che, a livello di proposta era arrivata nelle scorse settimane anche da Antonio Botta di Lurago d’Erba che aveva segnalato quello che fanno gli Army Corps of Engineers negli Stati Uniti per arginare fiumi e laghi. La nuova ipotesi di Ferro è in questi giorni in fase di analisi, ma lo stesso ingegnere ha spiegato in consiglio tutti i possibili vantaggi: «Si ottiene una notevole omogeneità di trattamento del lungolago; si guadagnano molti gradi di libertà rispetto alla possibilità di dare un peso reale al concorso di progettazione; i panconi a mano, se realizzati in moduli adeguati, possono essere installati con una certa facilità ed essendo realizzati in modo standardizzato è sufficiente disporre di un numero adeguato di pezzi di riserva per far fronte ad eventuali problemi in sede di installazione; i costi di realizzazione e manutenzione sono inferiori rispetto a quelli delle paratoie a ventola, e viene notevolmente semplificata l’impiantistica, riducendo o eliminando la necessità di uno dei due volumi tecnici previsti; la passeggiata a lago non è soggetta a sommersione durante le piene».

E sembra proprio che sia andando in questa direzione anche per evitare di avere le guide fisse (le cosiddette "bitte" di piazza Cavour che avranno al loro interno anche delle lampade) in mezzo alla passeggiata. Lunedì sera in consiglio comunale sono stati diffusi i nuovi rendering («quelli veri» ha rimarcato ancora una volta il sindaco Stefano Bruni in polemica con l’amministrazione provinciale) che includono anche la parte di Sant’Agostino, dove l’impatto sarà minore perché la nuova passeggiata sarà - in quel tratto - su due livelli e riduce in questo modo notevolmente la prospettiva consentendo di vedere molto meglio il lago. Verso i giardini, invece, nonostante l’eliminazione del muro, la vista sarà comunque ridotta.
Oggi saranno chiariti i dettagli del concorso di idee lanciato dal presidente della Regione Roberto Formigoni e sarà lo stesso governatore, in una conferenza stampa al Pirellino convocata per questo pomeriggio, a spiegare tempi e modalità di intervento.

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