Piazza Garibaldi:
scontro sul nuovo arredo

Cantù: : l’annuncio del progetto di adeguamento contenuto in un grande cartello comparso la vigilia di Natale sul lato della chiesa di San Paolo - e che ha preso il posto di quello dedicato al millenario di Galliano - fa riesplodere la polemica politica. Alimentata anche dall’ennesimo caso di lastroni sconnessi che sono stati rimossi e sostituiti con il solito rappezzo d’asfalto

CANTU’ Piazza Garibaldi rinnovata: l’annuncio del progetto di adeguamento contenuto in un grande cartello comparso la vigilia di Natale sul lato della chiesa di San Paolo - e che ha preso il posto di quello dedicato al millenario di Galliano - fa riesplodere la polemica politica. Alimentata anche dall’ennesimo caso di lastroni sconnessi che sono stati rimossi e sostituiti con il solito rappezzo d’asfalto. In teoria, si tratta di due argomenti differenti: da una parte, l’adeguamento - in sostanza il nuovo arredo deciso da un gruppo di lavoro formato anche da alcuni consulenti esterni - e dall’altra il problema dei lastroni. Ma, essendo la piazza Garibaldi terreno di scontro ormai da anni, è inevitabile che l’uno e l’altro non siano disgiunti nella polemica destinata a divampare anche nel nuovo anno ormai alle porte. Dell’uno e dell’altro, infatti, parlano i consiglieri comunali Angiola Tremonti e Vittorio Spinelli (capogruppo del Partito democratico), sottolineando anche la singolarità di quel cartello che finalmente ufficializza il gruppo di lavoro che da settembre a novembre ha studiato il nuovo arredo della piazza. Presieduto dall’assessore all’ambiente Claudio Ferrari, il gruppo è composto dal sindaco Tiziana Sala, dal presidente del consiglio comunale Davide Frigerio, dai consiglieri comunali pidiellini Giuliano Cappelletti e Paolo Sala, dal direttore generale del Comune Andrea Fiorella e da un pool di consulenti esterni: l’architetto Corrado Tagliabue e l’ingegner Alberto Masolo, dal perito agrario Maurizio Pifferi, dall’ex sindaco di Acquaseria Alberto Botta e dallo studio comasco Prococi. Si tratta di un gruppo di lavoro costituito quasi in segreto, del cui insediamento - nel mese di settembre - diceva d’essere all’oscuro lo stesso assessore ai lavori pubblici Umberto Cappelletti. Un gruppo di consulenti invitati a dare consigli e suggerimenti a titolo gratuito, come aveva precisato il sindaco Sala rispondendo in consiglio comunale a un’interrogazione del Partito democratico. Il progetto preliminare di arredo scelto dal gruppo di lavoro è stato approvato dalla giunta comunale alla fine dello scorso mese di novembre. Ora si attende il nullaosta da parte della Soprintendenza, dopo di che il progetto sarà probabilmente presentato ai canturini in un’assemblea pubblica, prima di procedere al disegno definitivo. Con la possibilità che i lavori di riordino si eseguano nella prossima primavera.
«Abbiamo voluto esporre quel cartello - spiega l’assessore Ferrari - per dire ai canturini che stiamo comunque lavorando».
Ma intanto, appunto, è polemica. Angiola Tremonti parla di manifesto beffa con una lista di improbabili "benefattori", chiedendosi anche il significato della presenza, in quel gruppo, di Alberto Botta. E mentre, Tremonti protocolla una richiesta per ottenere tutti i documenti sulla piazza (rendiconti delle spese, progetti, incarichi, lo scambio epistolare con la Sovrintendenza), Spinelli dice che si continuano a investire soldi nella piazza senza un progetto complessivo.

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